Pandemia Giro di vite per i non vaccinati di rientro in Svizzera dall'estero

falu, ats

8.9.2021 - 14:35

I viaggiatori che non sono né vaccinati, né guariti dal Covid dovranno sottoporsi a uno o più tamponi per entrare in Svizzera. Il Consiglio federale ha avviato una procedura di consultazione in merito e deciderà venerdì 17 settembre (foto d'archivio)
I viaggiatori che non sono né vaccinati, né guariti dal Covid dovranno sottoporsi a uno o più tamponi per entrare in Svizzera. Il Consiglio federale ha avviato una procedura di consultazione in merito e deciderà venerdì 17 settembre (foto d'archivio)
Keystone

Giro di vite per i non vaccinati di rientro dall'estero: per evitare la diffusione del virus e delle sue varianti, il Consiglio federale ha avanzato due proposte che contemplano un doppio test a distanza di qualche giorno, oppure tampone e quarantena.

8.9.2021 - 14:35

Il Governo deciderà sulla questione il 17 settembre e le nuove regole di viaggio entreranno presumibilmente in vigore lunedì 20 settembre.

Le nuove misure di ingresso in Svizzera si applicano solo alle persone che non sono né vaccinate, né guarite da un'infezione di Covid-19 negli ultimi 6 mesi, tiene a precisare il governo in un comunicato.

Le nuove disposizioni poste in consultazione mercoledì mirano a «definire una normativa efficace in vista delle vacanze autunnali» ed entrambe le opzioni «considerano che la popolazione adulta ha la possibilità di farsi vaccinare e integrano il certificato Covid come documento riconosciuto a livello internazionale».

Due tamponi oppure test e quarantena

La prima proposta prevede che le persone non vaccinate e non guarite dal Covid che entrano in Svizzera – indipendentemente dalla loro provenienza – debbano presentare un test negativo all'ingresso. In seguito, dai quattro ai sette giorni dopo l'arrivo in Svizzera, dovranno eseguire un altro test. Questo tampone sarà a pagamento, dovrà essere effettuato in Svizzera e il risultato sarà poi trasmesso al Cantone.

La seconda proposta, sulla falsa riga della prima, prevede che un test negativo debba obbligatoriamente essere presentato all'ingresso in Svizzera da una persona che non è né vaccinata, né guarita dal Covid. Invece di sottoporsi a un secondo test, i viaggiatori dovranno mettersi in quarantena per dieci giorni. La quarantena potrà essere ridotta dopo sette giorni sottoponendosi a un test (a pagamento) e ottenendo un risultato negativo.

Esclusi i frontalieri e i bambini

Per entrambe le due varianti proposte, chi arriva in Svizzera deve compilare il modulo di iscrizione elettronico (Passenger Locator Form). La misura vale per ogni metodo di entrata in Svizzera: a piedi, in bicicletta, in aereo, in treno, in nave, in autobus e in auto. I controlli saranno intensificati e, se necessario, saranno inflitte multe.

Sono invece esclusi da queste misure i frontalieri, i bambini sotto i 16 anni, i passeggeri in transito e gli autotrasportatori che attraversano la Svizzera.

Niente più lista dei Paesi a rischio

La lista dei paesi utilizzati in passato dall'Ufficio federale della sanità pubblica, in cui circolano varianti di virus preoccupanti, è ormai inadeguata. La variante Delta, altamente contagiosa, ha portato a un notevole aumento del numero di casi in molti Paesi nel giro di pochi giorni.

Rimane invece in vigore la lista dei paesi ad alto rischio della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che stabilisce da quale Paese si può entrare in Svizzera.

Il Consiglio federale ha avviato oggi la consultazione che durerà fino a mercoledì 14 settembre. In seguito, il governo prenderà presumibilmente una decisione durante la sua seduta di venerdì 17 settembre. L'entrata in vigore è invece prevista per il 20 settembre.

falu, ats