PandemiaRistoranti chiusi per altre cinque settimane, nessuna eccezione a livello cantonale
falu, ats
6.1.2021 - 15:32
Bar e ristoranti dovrebbero rimanere chiusi almeno fino a fine febbraio. È quanto propone oggi il Consiglio federale, precisando però che una decisione definitiva verrà presa solamente il prossimo 13 gennaio. Tuttavia, già a partire da sabato non ci saranno più eccezioni a livello cantonale.
L'obiettivo è mantenere in vigore per ulteriori cinque settimane i provvedimenti adottati lo scorso 18 dicembre (attualmente in vigore fino al 22 gennaio). Tra questi figura anche la chiusura di strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport, ha indicato oggi a Berna il consigliere federale Alain Berset.
«Non si tratta di una decisione, ma dell'apertura di una consultazione con i Cantoni», ha sottolineato il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI) in conferenza stampa. I Cantoni, fino al 13 gennaio, dovranno inoltre esprimersi su una serie di possibili inasprimenti, tra cui l'obbligo del telelavoro, la chiusura dei negozi, nonché un'ulteriore limitazione degli assembramenti e delle manifestazioni private.
Fine delle eccezioni
Inoltre, a partire da sabato 9 gennaio non ci saranno più eccezioni: in tutta la Svizzera – anche nei cantoni con un'evoluzione epidemiologica positiva – dovranno restare chiusi sia i ristoranti, sia le strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport.
Tale decisione, che uniforma la situazione a livello nazionale, è stata presa per «porre un freno al turismo degli acquisti e gastronomico fra un Cantone e l'altro e rafforzare l'adesione della popolazione ai provvedimenti sanitari», ha spiegato Berset.
«Si tratta di una pessima notizia per i settori interessati da queste misure e lo sappiamo», ha precisato Berset, appellando alla solidarietà e aggiungendo che nel corso della seduta del Consiglio federale della prossima settimana verranno prese anche decisioni per attenuare le conseguenze economiche per i settori colpiti.
«La situazione non è affatto buona e non possiamo escludere una terza ondata del virus», ha ribadito il ministro della sanità, ricordando che il numero di nuovi casi positivi rimane troppo elevato. Inoltre, ha aggiunto, non sono ancora disponibili cifre affidabili sul periodo delle feste e deve ancora essere osservato l'impatto della nuova variante britannica.
Secondo il Consiglio federale «attualmente il numero delle infezioni riflette soltanto in misura insufficiente la situazione epidemiologica». Anche se negli ultimi giorni i contagi sono leggermente diminuiti, non va dimenticato che sono stati eseguiti meno test e che non è da escludere una nuova impennata dopo le festività. A quest'ultima potrebbero seguire misure più severe, ha ventilato il 48enne friburghese, ricordando le importanti restrizioni decise dai governi di altri Paesi, tra cui la Germania.
Per quanto riguarda i vaccini, Berset ha sostenuto che attualmente circa il 2,7% della popolazione può ora vaccinarsi. Il consigliere federale si è detto fiducioso in merito all'arrivo del vaccino, ma ha avvertito che ci vorranno mesi per vederne gli effetti. «Qua inizia il lavoro», ha sottolineato, ricordando che la strada è ancora lunga poiché si tratta anche di una grande sfida a livello logistico.