Svizzera Dal Nazionale «sì» all'internamento per gli assassini minorenni

fc, ats

28.2.2024 - 18:43

La consigliera nazionale Patricia von Falkenstein
La consigliera nazionale Patricia von Falkenstein
Keystone

I minorenni fra i 16 e i 18 anni colpevoli di assassinio potranno vedersi inflitta la pena dell'internamento in caso di grave minaccia di recidiva. È quanto prevede una modifica del Codice penale e del diritto penale minorile approvata oggi dal Consiglio nazionale.

28.2.2024 - 18:43

Florence Brenzikofer (Verdi/BL) ha criticato la volontà di trasporre nel diritto penale minorile disposizioni previste per gli adulti. «La scienza è unanime: non è possibile sapere nell'adolescenza come si svilupperà l'individuo», ha sostenuto la basilese ricordando che nei minori lo sviluppo neurologico non è ancora completato.

Il diritto attuale funziona e non c'è la necessità di agire, anche perché non c'è alcuna esplosione della violenza minorile, ha sottolineato Christian Dandrès (PS/GE). «Ciò non significa negare l'esistenza della violenza, ma non è con l'internamento che si risolverà il problema», tanto più che si tratta di una misura detentiva e non terapeutica. Il ginevrino ha inoltre ricordato che già oggi c'è la possibilità di prevedere un ricovero a scopo d'assistenza.

L'obiettivo generale deve certamente rimanere il reinserimento sociale, ma qui si parla di reati estremamente gravi, ha replicato Patricia von Falkenstein (PLR/BS). L'internamento verrebbe infatti applicato solo in rarissimi casi, unicamente in caso di «assassinio» e soltanto per gli autori di età compresa fra 16 e 18 anni. Tra il 2010 e il 2020 sono dodici i minori che si sono macchiati di assassino, 4 o 5 sono quelli che sarebbero stati internati, ha aggiunto la basilese citando cifre del Consiglio federale.

La priorità è proteggere la popolazione

La protezione della popolazione viene prima della protezione di questi criminali particolarmente pericolosi, ha detto da parte sua Philipp Matthias Bregy (Cetnro/VS). In merito all'immaturità dei sedicenni, Mauro Tuena (UDC/ZH) ha criticato l'incoerenza di chi nel dibattito precedente era favorevole all'abbassamento a 16 anni del diritto di voto e di elezione e ora sostiene che il cervello non sia completamente sviluppato prima dei 21.

Nel corso dell'esame particolareggiato del disegno di legge, il Consiglio nazionale ha anche deciso di portare da quattro a sei anni la pena massima per gli assassini che al momento dei fatti hanno tra 16 e 18 anni.

I deputati hanno poi approvato la disposizione che proibisce congedi non accompagnati a chi è sottoposto a internamento o a una pena detentiva. Contrariamente agli Stati, la Camera del popolo ha invece deciso di innalzare la frequenza di revisione dell'internamento da uno a tre anni.

Il dossier torna agli Stati per l'esame delle divergenze.

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