Sessione Il Nazionale discute dell'iniziativa contro la pubblicità per il tabacco

mh, ats

17.3.2021 - 11:47

Si discute di pubblicità per il tabacco
Si discute di pubblicità per il tabacco
Keystone

Il Consiglio nazionale discute oggi dell'iniziativa «Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco», depositata nel settembre del 2019 da organizzazioni attive nel campo della sanità e della gioventù.

Keystone-SDA, mh, ats

Il Consiglio federale e la commissione preparatoria ne raccomandano la bocciatura. Il testo – sottoscritto da 109'969 persone – chiede a Confederazione e Cantoni di promuovere la salute dei giovani vietando ogni forma di pubblicità del tabacco che li raggiunge. Sono prese di mira anche la promozione di questi prodotti e la sponsorizzazione di eventi da parte dell'industria del settore, mentre rimarrebbe possibile la pubblicità rivolta unicamente agli adulti.

Più della metà dei fumatori (57%) ha iniziato a fumare quando era minorenne, secondo la Federazione dei medici svizzeri (FMH). Se i bambini e i giovani non iniziano prima dei 18 anni, probabilmente non fumeranno mai in vita loro.

Secondo il Consiglio federale la proposta si spinge troppo lontano e, visto che attualmente al vaglio del Parlamento c'è il disegno di legge sui prodotti del tabacco (LPTab), è preferibile puntare su nuove restrizioni in questo contesto. Per l'Esecutivo è quindi superflua anche l'elaborazione di un controprogetto indiretto. In commissione testo è stato affossato con 17 voti a 8. Una minoranza costituita da PS e Verdi lo ha invece sostenuto.

Come detto, sui banchi delle Camere in questi mesi c'è anche la LPTab, che prevede un divieto di consegna ai minorenni su scala nazionale. Uno dei punti più controversi del dossier è la pubblicità e la promozione delle sigarette, attualmente vietata solo alla radio e alla televisione. I «senatori» hanno per ora deciso di estenderlo ai giornali e ai siti web visitati dai minori.

Il Consiglio nazionale ha invece finora optato per una formulazione meno restrittiva, con un divieto solo sui media destinati ai minori di 18 anni, ma non sugli altri. Inoltre, la pubblicità sarebbe in gran parte vietata nei cinema e negli spazi pubblici, così come sui manifesti visibili su suolo pubblico.