Servono regole più severe per quanto riguarda le sublocazioni. Ne è convinto il Consiglio nazionale, che oggi ha approvato, con 108 voti a 83 e 1 astensione, un'iniziativa parlamentare che consente ai proprietari di rifiutare il subaffitto se dura più di due anni. Contraria la sinistra, i Verdi Liberali (PVL) e il governo. Il dossier va agli Stati.
mh, ats
07.03.2023, 10:31
07.03.2023, 10:59
SDA
Spesso, soprattutto nelle città, appartamenti vecchi con affitti vantaggiosi sono sublocati a prezzi che superano considerevolmente l'affitto pagato dal conduttore principale, che intasca la differenza, si legge nel progetto elaborato dall'ex parlamentare Hans Egloff (UDC/ZH).
Con la sua proposta, oltre a rifiutare un subaffitto se dura più di due anni, il locatore potrebbe anche opporsi in caso di gravi inconvenienti per lui. Dovrebbe inoltre dare il proprio consenso per iscritto a una sublocazione.
Il proprietario spesso non è consapevole del subaffitto e la legge attuale lo priva del diritto di risolvere il contratto di locazione in caso di abuso, ha rilevato Sidney Kamerzin (Centro/VS) a nome della commissione preparatoria. Il progetto fa chiarezza, ha aggiunto Christian Lüscher (PLR/GE). Dovrebbe essere possibile liberare appartamenti per le famiglie che ne hanno bisogno, ha da parte sua sottolineato Pirmin Schwander (UDC/SZ).
Chiara opposizione della sinistra
Chiara l'opposizione della sinistra, dei Verdi Liberali e del governo, per i quali la legislazione attuale è sufficiente. La legge è già poco vantaggiosa per gli inquilini, ha fatto notare Baptiste Hurni (PS/NE). Mentre per Beat Flach (PVL/AG) il progetto porterà a blocchi burocratici e a un eccessivo formalismo.
«È il primo di una lunga lista di progetti che indeboliranno e comprometteranno i diritti degli inquilini», ha aggiunto Hurni, riferendosi ad altri progetti sulla legge sugli affitti che saranno discussi in parlamento. Raphaël Mahaim (Verdi/VD) ha parlato di tattica del salame.
Norme più severe sul subaffitto non sono giustificate o sarebbero sproporzionate, ha dichiarato invano il ministro dell'economia Guy Parmelin, aggiungendo che il diritto vigente contiene già delle regole e un intervento legislativo sembra inadeguato.