NazionaleSecondo pilastro, proposto un compromesso sulla soglia d'entrata
fc, ats
13.3.2023 - 17:34
Nelle discussioni sulla riforma del Secondo pilastro, oggi il Nazionale ha fatto un passo verso gli Stati approvando una riduzione della soglia d'entrata nel sistema, attualmente fissata a 22'050 franchi. La Camera del popolo chiede ora di portarla a 19'845 franchi.
Keystone-SDA, fc, ats
13.03.2023, 17:34
13.03.2023, 17:38
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Durante le discussioni Philippe Nantermod (PLR/VS) ha chiesto di seguire la decisione del Consiglio degli Stati, che hanno proposto di abbassarla a 17'208. «Ciò permetterebbe di rafforzare la credibilità e la popolarità del Secondo pilastro», permettendo a 140'000 persone in più di essere assicurate presso la LPP. Si tratta in particolare di persone a basso reddito, o che hanno più di un lavoro, ha sottolineato il vallesano.
La proposta degli Stati comporta notevoli costi amministrativi, e molti lavoratori saranno quindi sottoposti alla LPP per una rendita pensionistica relativamente bassa, ha replicato Céline Amaudruz (UDC/GE). Per fare un passo verso la Camera dei cantoni, la commissione preparatoria ha proposto un compromesso – ad appunto 19'845 franchi -, ha poi aggiunto il relatore Thomas de Courten (UDC/BL), convincendo il plenum.
Gli altri aspetti principali della riforma già stati adottati nelle sedute precedenti. Il Parlamento ha in particolare approvato l'abbassamento del tasso di conversione, dal 6,8% al 6,0%, vera misura faro di questa riforma.
Nuova definizione della deduzione di coordinamento
Adottata anche una nuova definizione della deduzione di coordinamento, ovvero la parte inferiore del salario che non è assicurata (oggi è pari a 25'725 franchi). In futuro non sarà più fissa, ma ammonterà al 20% della busta paga (fino a 85'320 franchi).
Quest'ultima misura, congiuntamente con l'abbassamento della soglia d'entrata (il cui ammontare è ancora da decidere), permetteranno ai lavoratori di accumulare un capitale pensionistico più elevato, che permetterà di compensare almeno in parte il calo del tasso di conversione.
L'abbassamento del tasso di conversione pone però un problema alle persone vicine all'età pensionabile. L'aumento dei contributi salariali non sarà per loro sufficiente per accumulare un capitale LPP che permetta di compensare la riduzione del tasso di conversione. Per loro il Consiglio nazionale e degli Stati nelle scorse sedute hanno adottato delle misure compensatorie.