AARAU
L'Islam dovrebbe essere riconosciuto quale religione ufficiale. Ne è convinta la futura consigliera nazionale Irène Kälin (Verdi/AG), che durante la prossima sessione delle Camere federali subentrerà a Jonas Fricker.
Quest'ultimo si è ritirato dal Parlamento in seguito alle dichiarazioni da lui rilasciate, in cui ha paragonato il trasporto in massa di maiali alla deportazione degli ebrei ad Auschwitz.
In Svizzera, "il modello di cooperazione tra lo Stato e le religioni è un successo", ha spiegato la Kälin in un'intervista pubblicata oggi dai quotidiani romandi 24 Heures e Tribune de Genève.
"Dopo la guerra del Sonderbund, le autorità hanno condotto una politica d'integrazione affinché protestanti e cattolici possano convivere meglio. In seguito sono stati integrati anche gli ebrei. Non vedo inconvenienti a fare altrettanto con i musulmani", ha dichiarato l'ecologista argoviese, islamologa di formazione.
Secondo Irène Kälin, che presterà giuramento il primo giorno della sessione invernale, occorrerebbe che le autorità investissero soldi per creare strutture professionali, come già avviene per le Chiese attualmente riconosciute.
"Se tali strutture non avessero abbastanza risorse finanziarie, si correrebbe il rischio che siano altri Stati, che non condividono i nostri valori, a finanziarle", ha messo in guardia la futura consigliera nazionale.
Per quanto riguarda la formazione degli imam, l'Argoviese - che è pure deputata in Gran Consiglio - ritiene che la Svizzera debba impegnarsi in questo senso. A suo avviso, ciò è assolutamente necessario per lottare contro la radicalizzazione. "Taluni imam non conoscono la nostra lingua né la nostra cultura. Altri non rispettano neppure il nostro stato di diritto", ha sottolineato la Kälin.
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