SessioneIl Nazionale inasprisce le pene e le misure per lottare contro il terrorismo
ATS
16.6.2020 - 13:20
È necessario estendere le misure preventive per lottare contro il terrorismo. È quanto ritiene il Consiglio nazionale che, dopo un acceso dibattito, oggi ha approvato un progetto in materia che inasprisce il codice penale e aumenta la cooperazione internazionale.
Durante il dibattito, la sinistra ha messo in guardia contro i rischi per la libertà che la proposta comporta. Una seconda parte del disegno di legge, che riguarda le misure di polizia, sarà trattata giovedì.
Il disegno – approvato con 127 voti a 54 e 13 astensioni – introduce una nuova norma che punisce il reclutamento, l'addestramento e i viaggi a fini terroristici, incluse le relative operazioni di finanziamento.
Squadre investigative transfrontaliere
Le modifiche attuano pure la Convenzione e il Protocollo addizionale del Consiglio d'Europa per la prevenzione e la lotta al terrorismo.
La pena massima per la partecipazione o il sostegno a un'organizzazione vietata aumenta ad un massimo di dieci anni. La modifica crea anche una base giuridica per istituire squadre investigative transfrontaliere.
Inoltre, a determinate condizioni, le autorità svizzere potrebbero trasmettere in anticipo informazioni a quelle estere.
Verdi e PS chiedono il rinvio
Verdi e socialisti hanno chiesto di rinviare l'intero dossier al Consiglio federale affinché lo rielaborasse conservandone solo i punti necessari per applicare la Convenzione del Consiglio d'Europa. «Ogni inasprimento della legge in questo ambito ci costa un po' di libertà», ha affermato Marionna Schlatter (Verdi/ZH), aggiungendo che «la scelta di quale organizzazione può essere considerata terroristica è politica e non giuridica».
È necessario intervenire, ma «il progetto si spinge troppo in là», le ha fatto eco Priska Seiler Graf (PS/ZH), temendo che le nuove disposizioni indeboliscano lo Stato di diritto. Pierre-Alain Fridez (PS/JU) ha da parte sua ricordato che diversi relatori dell'Onu e molte ong hanno rilevato la problematicità di questo testo, «che in più punti supera la linea rossa».
Per PPD, UDC e PLR il progetto «è centrale»
«Per combattere il terrorismo tutti gli Stati devono collaborare», ha replicato Bruno Walliser (UDC/ZH). «Non dobbiamo far piacere a qualche studio legale, ma proteggere la popolazione», ha aggiunto il suo collega di partito Jean-Luc Addor (UDC/VS).
«Terrorismo ed estremismo sono un'aggressione allo Stato di diritto ed è nell'interesse della Svizzera avere un buon armamentario per combatterli», secondo Martin Candinas (PPD/GR). «Questo progetto è centrale», ha poi rilevato Maja Riniker (PLR/AG): «non lasciamo che siano persone o organizzazioni a limitare la nostra libertà».
La posizione del Governo è chiara
Secondo la ministra di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter, i terroristi attaccano «la nostra società e il nostro stile di vita». Gli interventi contro di loro devono essere intrapresi a vari livelli, ha aggiunto, menzionando, oltre alle nuove norme penali, anche la prevenzione e l'educazione. La richiesta di rinvio è stata bocciata con 127 voti a 67.
Nel corso dell'esame dettagliato è stata respinta una serie di proposte di minoranza. La sinistra chiedeva, per esempio, di stralciare la nuova disposizione penale contro il reclutamento, l'addestramento e i viaggi a fini terroristici. Porterà a conflitti con i diritti fondamentali, ha rilevato Priska Seiler Graf (PS/ZH).
Keller-Sutter ha però ricordato che questo è il nucleo della Convenzione del Consiglio d'Europa e una sua soppressione indebolirebbe notevolmente il progetto. Il plenum ha respinto la proposta con 121 voti a 69. Nulla da fare neanche per la richiesta di prevedere eccezioni per i combattenti per la libertà e la democrazia.
La proposta della commissione preparatoria di esonerare esplicitamente le organizzazioni umanitarie, come il CICR, dalla responsabilità penale per il sostegno alle organizzazioni terroristiche ha invece avuto successo.
La ministra era contraria: l'assistenza neutrale e indipendente alle vittime dei conflitti continuerà a rimanere impunita e garantita, ha dichiarato invano difendendo il punto di vista del governo.
Rimangono preplessità
Questo disegno di legge è controverso. Una delle critiche verte sul fatto che anche gli adolescenti a partire dai quindici anni potrebbero essere posti agli arresti domiciliari e che si potrebbero imporre misure nei confronti di bambini a partire dai 12 anni.
Secondo molte ong, la formulazione del disegno di legge, che si rivolge principalmente ad atti presunti e futuri, non offre inoltre sufficienti garanzie giuridiche.
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