Svizzera - EU Il Consiglio d'Europa compie 75 anni, Amherd ribadisce la sua importanza

bt, ats

5.5.2024 - 13:15

La Svizzera ha aderito all'organo nel 1963, come ricordato nel suo messaggio dalla presidente della Confederazione.
La Svizzera ha aderito all'organo nel 1963, come ricordato nel suo messaggio dalla presidente della Confederazione.
Keystone

La presidente della Confederazione Viola Amherd ha ribadito l'impegno della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa, istituzione che spegne oggi 75 candeline.

5.5.2024 - 13:15

Alla luce delle crescenti tendenze autoritarie, afferma nel suo messaggio per l'occasione la consigliera federale, il ruolo dell'organizzazione rimane di primaria importanza.

La fondazione del Consiglio d'Europa il 5 maggio 1949 «rappresenta il tentativo, andato a buon fine, di ricostruire il nostro continente dopo le devastazioni della Seconda Guerra mondiale», ricorda la vallesana nel testo diffuso dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

È anche grazie a questo organo «che è stato possibile ristabilire e radicare più saldamente in Europa la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto», aggiunge.

La Svizzera vi ha aderito nel 1963

La Svizzera non figurava fra i dieci Stati che lo fondarono a Londra, ma vi ha aderito nel 1963, diventando il 17esimo Paese membro (oggi sono 46). Con la sua candidatura per la carica di Segretario generale del Consiglio d'Europa, dice Amherd alludendo alle ambizioni del suo ex collega in governo Alain Berset, Berna riafferma il suo impegno nei confronti di questa istituzione e quindi anche di un'Europa «fondata sulle regole, la democrazia e la pace».

L'assemblea parlamentare procederà all'elezione il prossimo 25 giugno: oltre al friburghese, in corsa ci sono il belga Didier Reynders e l'estone Indrek Saar.

Anniversario anche per la Convenzione europea dei diritti dell'uomo

Un altro anniversario che si celebra quest'anno, sottolinea ancora Amherd, è la ratifica da parte della Svizzera della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU), avvenuta il 28 novembre 1974.

Recentemente la corte di Strasburgo che vigila sul rispetto di questo trattato ha condannato la Confederazione per la sua inazione di fronte ai cambiamenti climatici: «Stiamo esaminando le conclusioni che si possono trarre da tale sentenza», assicura la ministra.

«Il nostro continente è tra i più piccoli: la popolazione e l'economia europee rispetto a quelle mondiali sono in calo. La sicurezza e il benessere sono inoltre particolarmente a rischio a causa della guerra russa contro l'Ucraina», prosegue Amherd. Stando alla vallesana, se si vuole che il modello europeo continui a «ispirare il mondo», bisogna tener fede agli insegnamenti tratti dal passato.

Al vertice di Reykjavik del 2023, i Paesi del Consiglio d'Europa hanno ribadito il compito fondamentale di difendere i valori che il Vecchio Continente ha contribuito a plasmare. In quell'occasione, conclude la presidente della Confederazione, all'organizzazione è stato impresso un nuovo slancio, che permette di guardare con ottimismo al futuro.

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