Svizzera I contadini potrebbero aiutare i Verdi a entrare in Consiglio federale

hm, ats

8.10.2023 - 16:00

Mathias Zopfi viene indicato fra i papabili, se venisse concesso un seggio ai Verdi in governo.
Mathias Zopfi viene indicato fra i papabili, se venisse concesso un seggio ai Verdi in governo.
Keystone

I Verdi potrebbero ricevere il sostegno dei contadini nei loro piani per entrare in Consiglio federale: lo scrive oggi la NZZ am Sonntag, secondo la quale gli agricoltori stanno segnalando il loro appoggio, se il PS non dovesse presentare candidati adeguati.

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«I Verdi devono offrire un'alternativa interessante, non alla sinistra, ma a noi borghesi», afferma il presidente dell'Unione svizzera dei contadini Markus Ritter in dichiarazioni raccolte dal domenicale. «Se ci saranno persone moderate, la cosa si farà interessante».

Tuttavia, queste riflessioni sono valide solo con un'avvertenza: «prima ci sono le elezioni», dice il consigliere nazionale sangallese del Centro. «Mostreranno se un seggio in governo per gli ecologisti può essere giustificato».

Secondo il domenicale una cosa è certa: i Verdi sono seriamente intenzionati ad entrare nella stanza dei bottoni. Tutti i membri del gruppo parlamentare sono stati interpellati per sapere se possono pensare di candidarsi a tale carica. «Rivendicheremo un seggio in Consiglio federale a meno che non scenderemo al di sotto del 10% alle elezioni», afferma la capogruppo Aline Trede.

La 40enne deputata bernese spera nel sostegno del settore agricolo. «Lavoriamo spesso a stretto contatto con i contadini», spiega. «Speriamo che l'ala parlamentare degli agricoltori sostenga uno dei nostri candidati».

Secondo la NZZ am Sonntag la formazione ecologista non manca di potenziali candidati che potrebbero convincere allevatori e lavoratori della terra. In primo piano figurano Mathias Zopfi, consigliere agli stati di Glarona, e Gerhard Andrey, consigliere nazionale friburghese figlio di agricoltori e imprenditore. La consigliera agli stati Maya Graf (BL) ha invece già fatto sapere di non volersi candidare al governo.