BERNA
Il centro alternativo culturale Reitschule di Berna festeggia sabato i 30 anni di esistenza. Una cosa è rimasta uguale negli anni: è un terreno di scontro e discussioni politiche. Nel fine settimana per sottolineare l'anniversario sono previsti diversi eventi.
Martedì scorso - come pure per il decimo e ventesimo giubileo - è stato pubblicato un libro, che quest'anno è piuttosto un opuscolo illustrato sulla storia della struttura. Nell'introduzione gli editori definiscono il centro un "marchio amato, ribelle e disonorevole di Berna". Oggi si terrà un vernissage al riguardo in presenza di rappresentanti della prima generazione della Reitschule, anche chiamata Reithalle.
Un gruppo ha inoltre previsto di svolgere sabato una marcia attraverso la città di Berna a favore di "luoghi simbolici del movimento extraparlamentare". Il collettivo non intende richiedere un permesso per la manifestazione.
La serie di edifici in cui trova sede il centro è stata costruita nel 1897 per ospitare carrozze e i relativi cavalli. Negli anni '80, ai tempi dei disordini giovanili, venne rivendicata come centro autonomo: occupato nel 1981, venne sgomberato da militari l'anno seguente. Nel 1987 iniziò infine la sua attività come polo culturale. Se al principio il governo cittadino metteva a disposizione il centro per singole serate o giornate, con il tempo divenne una istituzione, che oggi dispone di un contratto di prestazioni di servizio con la città. L'accordo contiene i diritti e i doveri della Reitschule, prevede però anche sanzioni in caso in cui il centro non adempia ai suoi doveri. Il contratto sancisce che Berna si assume le spese di affitto annuali di circa 318'000 franchi e parte dei costi accessori.
Disordini si verificano regolarmente fuori dal centro alternativo, situato vicino alla stazione ferroviaria centrale della città. Nel marzo del 2016, undici agenti di polizia sono rimasti feriti quando le forze dell'ordine hanno effettuato un'operazione contro il traffico di droga nella zona. Nel 2015, ci sono stati 42 casi di violenza e minacce contro gli agenti di polizia.
Nell'aprile di quest'anno è stato reso noto che da metà 2015 la polizia cantonale bernese aveva informato il Municipio della città federale riguardo ad oltre 200 reati avvenuti nella zona della Reitschule. Si trattava soprattutto di traffico di droga, aggressioni con uso di violenza, danneggiamenti e furti. I casi sono documentati nei rapporti settimanali che la polizia redige all'attenzione dell'esecutivo cittadino.
Dal 1897 il popolo è stato chiamato cinque volte ad esprimersi su temi legati alla Reitschule e ogni volta ha votato a suo favore. Nel 1999 venne accolto un credito per il suo risanamento, nel 2000 venne respinto il progetto di un supermercato, l'anno seguente il tentativo di trasformarla in un centro sportivo, nel 2005 un'iniziativa che chiedeva ai gestori del complesso di pagare una pigione alla città, mentre nel 2010 i cittadini dissero di no a un'iniziativa dei giovani UDC che chiedeva la vendita e la chiusura dello stabile. Prossimamente vi sarà una sesta votazione popolare sulla concessione di un credito di circa tre milioni di franchi per modifiche architettoniche. Un comitato ha lanciato un referendum contro una decisione al riguardo del parlamento bernese.
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