Svizzera«No» alla perdita di zone agricole per rivitalizzare i corsi d'acqua
mp, ats
1.6.2022 - 15:27
I progetti di rivitalizzazione dei corsi d'acqua non devono portare alla perdita delle superfici utilizzate a scopi agricoli.
Keystone-SDA, mp, ats
01.06.2022, 15:27
01.06.2022, 15:44
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Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi, con 24 voti a 12, una mozione in tal senso di Martin Schmid (PLR/GR), che chiede uno scambio più facile tra zone agricoli utili e superfici d'estivazione.
In caso di rivitalizzazione di un corso d'acqua, la zona agricola utile persa non è compensata finanziariamente, il che costituisce una perdita economica per le aziende interessate, ha sottolineato il «senatore» grigionese. Si tratta di evitare di mettere in pericolo queste aziende e non di aprire la porta a qualsiasi scambio di superficie un po' ovunque, ha assicurato Schmid, ricordando che il catasto attuale risale a oltre 20 anni fa e che l'agricoltura è molto cambiata da allora.
In taluni casi, la delimitazione è arbitraria o manca di logica, ad esempio quando una superficie d'estivazione è più bassa a livello di altitudine rispetto a una zona agricola utile, ha aggiunto. «E ciò non ha senso».
Concretamente il «senatore» grigionese chiede che uno scambio sia consentito per superfici «le cui dimensioni siano al massimo equivalenti in modo che la superficie agricola utile nel complesso non aumenti». Mentre la Confederazione ha la competenza di modificare i limiti delle zone agricole, occorre ora dare maggior margine di manovra ai Cantoni nell'attuazione di questi progetti.
Proteggere le zone di montagna
Il ministro dell'agricoltura Guy Parmelin si è opposto al fatto che le autorità cantonali abbiano bisogno di un adeguamento a livello legislativo. Se si può comprendere la richiesta da un punto di vista economico, occorre tener conto di altre considerazioni di natura ambientale.
Con tale disposizione, il principio delle superfici tradizionalmente destinate all'economia alpestre sarebbe de facto abbandonato, secondo il consigliere federale. Il catasto attuale consente di evitare che superfici di estivazione in montagna, più sensibili, vengano sfruttate in modo troppo intensivo se diventano zone agricole.
Inoltre, in numerose aziende dell'Altipiano non esistono superfici di estivazione attigue, ha ancora aggiunto Parmelin. Il consigliere federale ha sottolineato invano che un adeguamento legislativo provocherebbe oneri amministrativi supplementari.