Al pari di diversi Cantoni e Comuni, anche a livello federale è necessaria maggiore trasparenza circa il finanziamento della politica.
Lo ha ribadito oggi il Consiglio degli Stati che ha approvato, per la seconda volta, il proprio progetto in materia, modificandolo su un aspetto importante, nonostante il rifiuto opposto lo scorso settembre dal Consiglio nazionale.
Lo scorso settembre, la Camera del popolo aveva bocciato il controprogetto indiretto all'iniziativa popolare «Per più trasparenza nel finanziamento della politica» per 168 voti a 18.
Il motivo del risultato così netto è dovuto alla congiunzione del voti della destra, tranne il PLR, e della sinistra, quest'ultima delusa dal fatto che il progetto dei «senatori», già considerato blando, fosse stato indebolito ancora di più nel corso del dibattito. Il campo rosso-verde era disposto a fare un passo verso gli Stati ma, rimasto deluso dalle modifiche apportate dal Nazionale, ha preferito tirare una riga sull'intero esercizio.
Oggi, durante il breve esame del disegno di legge, il plenum ha ribadito di voler costringere i partiti a comunicare ogni anno bilancio e conti, così come l'origine delle donazioni superiori ai 10'000 franchi. Nelle intenzioni dei promotori, pure privati e comitati che spendono oltre 100'000 franchi per una campagna dovrebbero annunciare il budget e i versamenti più generosi incassati.
Circa l'ammontare delle liberalità da rendere pubbliche, il plenum si è attenuto alla sua idea iniziale di 25 mila franchi. La proposta di abbassare tale ammontare a 10 mila, quale gesto di buona volontà verso il comitato d'iniziativa, è stata respinta.
Tuttavia, sempre con un occhio ai promotori dell'iniziativa, per 25 voti a 15 il plenum ha deciso di abbassare da 250 mila a 50 mila franchi la somma da dichiarare per le campagne elettorali e di voto.