Sessione«Si» a Frontex, ma sui profughi decida il governo
cp, ats
9.6.2021 - 15:01
Sì al rafforzamento del mandato dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) per proteggere più efficacemente le frontiere esterne Schengen.
cp, ats
09.06.2021, 15:01
09.06.2021, 15:52
SDA
Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati approvando per 30 voti a 14 (campo rosso-verde) un progetto in tal senso del Consiglio federale. Il dossier va al Nazionale.
La commissione preparatoria avrebbe voluto tenere conto nel progetto di trasposizione nel diritto svizzero del rivisto regolamento Ue, della tradizione umanitaria elvetica, facendo in modo che la Svizzera ammettesse fino a 2800 rifugiati nel quadro del programma di reinsediamento.
In particolare, si pensava a persone particolarmente vulnerabili (famiglie con bambini e giovani). Questo aumento del contingente – rispetto ai 1900 profughi in due anni stabilito dal Consiglio federale, n.d.r – avrebbe dovuto essere eseguito a tappe, d'intesa con i Cantoni.
Ma il plenum, anche se per un solo voto di scarto (22 voti a 21), ha deciso negativamente come chiedeva il Consiglio federale per bocca del ministro delle finanze Ueli Maurer. A suo avviso, si deve tener conto dei Cantoni, non consultati su questo punto, nonché della situazione finanziaria attuale.
Una minoranza di sinistra, sostenuta anche dal PLR vodese Olivier Français, avrebbe voluto andare oltre la commissione, fissando il contingente a 4 mila persone da accogliere a tappe entro il 2023.
La fortezza Europa, Ue come Trump
La proposta delle commissione non è caduta dal cielo, ma è stata formulata dopo la visita di una delegazione a un campo di accoglienza alla frontiera greco-turca che, come affermato in aula da Français, «ha lasciato delle tracce» a causa della difficile situazione sul posto, specie per i molti bambini costretti a vivere in spazi angusti. Insomma, la Svizzera, tenuto conto della sua ricchezza e della sua tradizione, potrebbe fare di più quale compensazione per il rafforzamento delle frontiere esterne dell'Ue.
Diversi oratori hanno fatto un parallelo tra la politica europea, sempre più dura, in materia di migrazione e la politica dell'era Trump, fatta di muri eretti a protezione dei confini, che non fa distinzione tra migranti economici e persone bisognose di protezione. A tale riguardo, una minoranza rosso/verde – particolarmente critica nei confronti dell'attuale politica europea in materia di rifugiati – aveva chiesto la non entrata nel merito sul progetto governativo, venendo tuttavia sconfessata (33 voti a 10).
Alcuni «senatori», favorevoli alla soluzione della commissione poi però bocciata al voto, hanno fatto notare ai sostenitori di una maggiore generosità, che un aumento del contingente richiederà mezzi finanziari supplementari per i Cantoni, visto che certe categorie di persone sono difficilmente integrabili. Oltre a ciò, bisogna tenere conto anche dei sentimenti della popolazione. Insomma, bisogna essere realisti, ha affermato Charles Julliard (Centro/JU). Al voto, la proposta «massimalista» è stata respinta per 28 voti a 16.
L'obiettivo della revisione
La revisione del regolamento Ue si propone, in particolare, di colmare le lacune esistenti e fornire a Frontex personale e mezzi sufficienti per svolgere più efficacemente i suoi compiti nel quadro della gestione delle frontiere e dei rimpatri.
Inoltre, viene rafforzato il mandato per sostenere gli Stati Schengen nell'ambito dei rimpatri e della cooperazione con i Paesi terzi. L'ampliamento di Frontex mira allo stesso tempo a migliorare ulteriormente la lotta contro la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale alle frontiere esterne, secondo il messaggio del Consiglio federale.
Per garantire il personale necessario, tra il 2021 e il 2027 Frontex dovrebbe costituire un corpo permanente comprendente fino a 10 mila membri al massimo. Già oggi la Svizzera partecipa agli interventi di Frontex con i propri esperti. Entro il 2027 dovrà presumibilmente svolgere al massimo 16 interventi della durata di due anni e fino a 59 di quattro mesi ciascuno. Pertanto, Berna dovrebbe mettere a disposizione al massimo 39 esperti all'anno.
Non indebolire i confini nazionali
A tale riguardo, il Consiglio degli Stati ha voluto garantire un numero sufficiente di guardie di confine in Svizzera; per questo la messa a disposizione di Frontex di personale elvetico non dovrà andare a scapito dei confini nazionali.
Il plenum ha poi deciso, come raccomandato dalla commissione preparatoria, che gli interventi nell'ambito di Frontex siano sottoposti a un regime di approvazione analogo a quello previsto per gli impegni militari.
Questa aggiunta dovrebbe permettere di stabilire una chiara base legale concernente la ripartizione delle competenze tra il Consiglio federale e il Parlamento in merito all'intervento degli specialisti di Frontex in Svizzera.
I costi
La Confederazione, a detta del messaggio governativo, continua a contribuire proporzionalmente al bilancio di Frontex. Stando ai calcoli più recenti (estate 2020), tali contributi subiranno una crescita graduale fino ad attestarsi nel 2024 tra i 36 e i 68 milioni di franchi.