«Matrimonio per tutti» Divario tra centro e periferia e ruolo delle chiese

pl, ats

27.9.2021 - 16:28

"Matrimonio per tutti": tutti i cantoni dicono "sì", ma il divario centro-periferia si fa sentire (immagine d'illustrazione)
"Matrimonio per tutti": tutti i cantoni dicono "sì", ma il divario centro-periferia si fa sentire (immagine d'illustrazione)
Keystone

Tutti i cantoni hanno detto «sì» domenica al «Matrimonio per tutti». La mappa elettorale mostra tuttavia un divario fra centro e periferia a cui non sarebbe estraneo il ruolo delle chiese.

Keystone-SDA, pl, ats

Blenio e Leventina in Ticino, Bernina nei Grigioni, Hérens e Entremont in Vallese, Frutigen-Niedersimmental a Berna: sono alcuni dei distretti che in base alla mappa elettorale hanno in comune il fatto di aver detto «no» al «Matrimonio per tutti».

Il ruolo delle chiese

Non è così sorprendente vedere «sacche» di rifiuto in Ticino, nel Vallese o nella Svizzera centrale, dice il professor Pascal Sciarini dell'Università di Ginevra, intervistato da Keystone-ATS. Il divario città-campagna rimane una realtà in questo caso.

«La religione gioca certamente un ruolo importante per le votazioni che sollevano questioni legate alla famiglia, alla coppia e ai valori culturali». Secondo il politologo, «è perché le chiese hanno un ruolo più importante nelle campagne che nelle città che persiste un divario» su certi temi.

Possibile quindi che in futuro, su questioni come la procreazione assistita o i diritti delle minoranze sessuali, queste voci più tradizionali si facciano di nuovo sentire.

L'aspetto cattolico o protestante non sembra invece rilevante. Lo dimostra il rifiuto del Giura bernese francofono, che ha una maggioranza protestante, mentre il cantone cattolico del Giura ha accettato l'oggetto in votazione. Ad essere decisivo – sostiene Pascal Sciarini – è l'ancoraggio locale delle chiese e il loro ruolo nella vita quotidiana.