StampaDoris Leuthard: abolirei i giornali gratuiti
ATS
22.11.2018 - 21:35
A poche settimane dalla fine del suo mandato, la ministra delle comunicazioni Doris Leuthard ha espresso anche critiche al settore dei media.
"Non ho mai capito come si possa offrire servizi giornalistici gratuiti", ha detto la responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).
Negli otto anni quale ministra dei media, Doris Leuthard ha seguito una fase importante del settore: digitalizzazione, controversie tra editori e recentemente anche concentrazioni e tagli di posti di lavoro. In questo ambito la consigliera federale del PPD ha espresso poca comprensione per il ritmo di evoluzione del settore. In particolare non bisognava aspettare così a lungo per la digitalizzazione. Se ci si sveglia troppo tardi in una fase di sviluppo, non si può essere salvati nemmeno con milioni di franchi dallo Stato, ha osservato. Ora i gruppi mediatici devono presentare la loro impostazione in un mondo elettronico e investire nelle attività giornalistiche.
Leuthard ha poi parlato delle sue esperienze con i giornalisti. Quando si criticano e si fanno notare degli errori, a volte reagiscono "come delle mimose", in maniera ipersensibile. Naturalmente, il ruolo dei media è quello di essere critici, ma dovrebbero fare delle ricerche accurate e non solo accontentarsi di ricopiare.
In quanto donna in politica, Doris Leuthard ritiene di aver avuto un trattamento iniquo, anche da parte dei media. Si informa diversamente sulle consigliere federali rispetto ai colleghi maschi, ha sostenuto la ministra senza tuttavia fornire esempi concreti. Non riesce a capire come oggi possa accadere lo stesso di 20 anni or sono, e che giornalisti giovani e ben istruiti scrivano in un certo modo.
Tuttavia, Leuthard ha detto che sentirà la mancanza dei media: "Ogni consigliere federale è vanitoso". Tutti devono ricorrere ai media e tutti si sentono lusingati quando è pubblicato un commento positivo.
Doris Leuthard, 55 anni, è stata eletta in Consiglio federale nel 2006. Dal 2010 dirige il DATEC. A fine settembre ha annunciato le sue dimissioni alla fine dell'anno.
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