Svizzera Mondo economico concorde: «Secondo lockdown da evitare»

ATS

22.10.2020 - 18:15

Alla tavola rotonda virtuale ha partecipato anche il ministro dell'economia Guy Parmelin.
Alla tavola rotonda virtuale ha partecipato anche il ministro dell'economia Guy Parmelin.
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Un secondo lockdown è uno scenario da evitare a ogni costo, al quale ricorrere unicamente come ultima spiaggia.

È questo in sintesi il pensiero sull'impennata dei contagi da coronavirus degli ambienti economici, impegnati oggi in una tavola rotonda alla quale ha presenziato anche il consigliere federale Guy Parmelin.

Il rialzo del numero di nuove infezioni quotidiane è fonte di grande apprensione per il settore, già colpito da un crollo di dimensioni storiche, si legge in un comunicato del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Pertanto è stato organizzato un incontro, in teleconferenza, in cui discutere della situazione attuale e delle possibili misure da prendere.

Al meeting virtuale, oltre al numero uno del DEFR Parmelin, hanno partecipato rappresentanti dell'economia, delle associazioni di categoria, delle parti sociali e della Conferenza dei direttori cantonali dell'economia pubblica (CDEP).

Molti rami non sono ancora riusciti a raggiungere i livelli pre-crisi e la creazione di valore è precipitata nel corso del primo semestre: per questo un nuovo lockdown su scala nazionale sarebbe una mazzata, accettabile solo dopo aver adottato tutti gli altri provvedimenti.

Nel 2020 prevista una flessione del PIL del 3,8%

Nella loro previsione, pubblicata il 12 ottobre, il gruppo di esperti della Confederazione, viene ricordato nella nota, si attende per il 2020 una flessione del prodotto interno lordo (Pil) del 3,8% per effetto della pandemia.

Si tratta di un calo meno grave di quello pronosticato a giugno: il tempestivo allentamento delle restrizioni di politica sanitaria ha infatti consentito a numerosi comparti dell'economia di rialzare la testa più rapidamente del previsto.

Ora però, il virus è tornato a colpire duro e l'ipotesi di un nuovo lockdown – che pure la task force scientifica raccomanda di impedire – è considerata un vero e proprio spauracchio.

Accordo su una serie di punti

I partecipanti alla tavola rotonda hanno concordato su una serie di punti: i piani di protezione vanno rispettati rigidamente, è necessario ricorrere al più presto a test rapidi e i divieti di assembramento in luoghi pubblici e privati vanno introdotti soltanto in caso di assoluto bisogno.

Occorre fare tutto il possibile per riportare la situazione sanitaria sotto controllo, si insiste nel comunicato. Proteggere gli interessi sia della popolazione sia dell'economia – assicura il DEFR – non è un controsenso: i costi rimangono relativamente bassi se la diffusione del Covid-19 viene frenata il più presto possibile. Soltanto così si possono evitare misure più restrittive e dispendiose.

Per raggiungere questo obiettivo non vi è nessun ingrediente segreto. La Confederazione, i Cantoni e gli ambienti economici devono unire le forze e provvedere al rigoroso rispetto delle regole fondamentali note a tutti da mesi: distanziamento sociale, disinfezione delle mani e osservanza dei piani di protezione.

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