Sperimentazione animale La sperimentazione animale in Svizzera continuerà a essere consentita

mc, ats

13.2.2022 - 20:55

Immagine d'illustrazione
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Keystone

La sperimentazione animale in Svizzera continuerà a essere consentita. L'iniziativa «Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani» è stata bocciata con il 79% di no. La partecipazione si è attestata al 43,6%.

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Nessun cantone si è espresso a favore. Con il 68,5% di voti contrari, il Ticino è risultato il cantone meno critico nei confronti del testo. Nei Grigioni i no sono stati il 77,9%. I record di contrari si sono registrati a Obvaldo e Nidvaldo dove hanno superato l'83%.

I sondaggi avevano già ampiamente previsto il «no» per il testo, lanciato nel 2017 da un gruppo di cittadini di San Gallo e sostenuto solo da alcune organizzazioni animaliste e da medici alternativi.

L'iniziativa chiedeva un divieto assoluto della sperimentazione animale e umana, nonché dell'importazione di nuovi farmaci sviluppati con simili metodi. In Parlamento il testo non ha raccolto un solo voto ed è stato considerato troppo estremo anche dal campo rosso-verde, solitamente sensibile a questa tematica. Nemmeno la Protezione svizzera degli animali (PSA) si è schierata a favore.

Nuova iniziativa già in programma

Il co-presidente del comitato promotore, Renato Werndli, è deluso dal chiaro «no» popolare. All'agenzia di stampa Keystone-ATS ha detto di aver cercato di convincere la gente con fatti scientifici. Ma gli elettori non hanno creduto ai promotori, «anche se siamo indipendenti», ha aggiunto.

L'iniziativa ha avuto il pregio di far pressione sul Consiglio federale, secondo Werndli. All'inizio del 2021 è infatti stato lanciato il Programma nazionale di ricerca «Advancing 3Rs – Animali, Ricerca e Società (NRP 79) per ridurre il numero di esperimenti sugli animali. Werndli intende comunque continuare ad impegnarsi per il benessere degli animali e tornare alla carica sul tema tra qualche anno. «Ci incontriamo già domani per pianificare la prossima iniziativa», ha detto. Questo è un mezzo unico per far passare «il nostro messaggio».

«Il popolo ha capito i rischi»

Visibilmente soddisfatti gli oppositori. «Il risultato è più netto del previsto. Il popolo ha capito che un divieto metterebbe in pericolo la salute degli animali e degli uomini», ha detto Andrea Gmür, membro del Consiglio degli Stati (Centro /LU). La pandemia di Covid-19 può aver contribuito al risultato: la gente si è resa conto che se l'iniziativa fosse stata già in vigore non avrebbe avuto accesso ai vaccini, ha aggiunto il consigliere nazionale Martin Haab (UDC/ZH).

Il divieto avrebbe escluso la popolazione svizzera dal progresso medico, afferma l'associazione di categoria Scienceindustries. Gli esperimenti sugli esseri umani e sugli animali sono fondamentali per lo sviluppo di farmaci e vaccini. Se l'iniziativa fosse stata adottata, le aziende farmaceutiche avrebbero trasferito la loro ricerca all'estero, dove si applicano leggi meno severe sulla protezione degli animali, aggiungono i Verdi Liberali.

Secondo Léonore Porchet (Verdi/VD) l'iniziativa era troppo estrema, ma il rifiuto massiccio da parte del popolo però non significa che la sperimentazione abbia ricevuto un assegno in bianco. La consigliera nazionale ritiene che si debba fare di più per limitare al massimo l'utilizzo di animali nella ricerca. «Il nostro partito ha già intrapreso un'azione in tal senso in Parlamento».

Gli oppositori, fra cui figuravano esponenti di tutto l'arco politico, durante la campagna hanno insistito sul fatto che l'iniziativa costituiva un pericolo per la salute della popolazione privandola di farmaci essenziali, come i medicinali per la cura del cancro o i vaccini.

Quella odierna è la quarta iniziativa contro la sperimentazione animale bocciata alle urne dal 1983.