CovidCovid: le quarantene e l'obbligo del telelavoro prorogati fino a fine febbraio
ATS / mone
19.1.2022
Il Consiglio federale ha deciso i prossimi passi nella lotta contro la pandemia da Covid in Svizzera: l'obbligo del telelavoro e le disposizioni attuali riguardanti la quarantena dei contatti sono prolungate sino a fine febbraio. Le altre misure adottate il 17 dicembre sono invece prorogate fino a fine marzo.
ATS / mone
19.01.2022, 15:30
19.01.2022, 15:35
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In un'attesa conferenza stampa il Governo ha reso note le sue decisioni al termine della consultazione con i cantoni e gli ambienti interessati.
L'obbligo del telelavoro e le disposizioni per le quarantene dei contatti sono prolungate sino a fine febbraio. Gli altri provvedimenti messi in atto il 17 dicembre – in particolare «2G» e «2G+» negli spazi interni e limiti negli incontri privati – sono invece prorogate fino a fine marzo.
Nell'ambito della lotta al Covid, l'Esecutivo riduce inoltre da 365 e 270 giorni il periodo di validità di tutti i Certificati covid a partire dal 31 gennaio.
«Non è ancora finita»
Davanti ai media il ministro della salute Alain Berset ha spiegato queste scelte, valide quindi anche dopo il 24 gennaio, data di scadenza prevista quando sono state adottate, con la situazione negli ospedali che rimane critica. Oggi inoltre il numero di infezioni ha toccato un livello mai visto (oltre 38'000), ha sottolineato il friburghese.
Tuttavia il numero di malati da SARS-CoV-2 nelle unità di terapia intensiva è diminuito, ha aggiunto l'esponente del PS: oggi ce ne sono 247, rispetto ai 325 di tre settimane prima. Il ministro della sanità ha anche affermato che forse la Svizzera si trova alla vigilia di una grande transizione, ossia da una fase pandemica a una fase endemica del virus.
Ma al momento non possiamo ancora dire che ci stiamo dirigendo verso la fine della pandemia e che il picco della quinta ondata è stato raggiunto, ha aggiunto. Per questo motivo l'esecutivo ha deciso di estendere i provvedimenti per contrastare la diffusione del Covid-19 al di là del 24 gennaio.
Proroga differenziata
In seguito alla breve consultazione con le autorità cantonali, i partner sociali, le commissioni parlamentari e le associazioni di categoria, ha però deciso una proroga differenziata delle misure: le disposizioni riguardanti l'obbligo dell'homeoffice e della quarantena dei contatti – quest'ultima ridotta a cinque giorni da giovedì scorso – verranno prolungate fino a fine febbraio.
È inoltre esentato dalla quarantena dei contatti chi si è fatto vaccinare o è guarito dal Covid-19 negli ultimi quattro mesi.
Possibili cambiamenti il 2 febbraio
Dal canto loro, gli altri provvedimenti – ossia la regola del «2G» e «2G+» e mascherine negli spazi chiusi, «3G» per gli eventi all'esterno e limitazione delle riunioni private con non vaccinati o guariti a 10 persone – sono prolungate sino a fine marzo.
Il Consiglio federale valuterà costantemente la situazione e in particolare se lo sviluppo della pandemia consentirà una revoca anticipata delle misure, si legge nel comunicato governativo odierno. Un possibile allentamento dei provvedimenti verrà discusso nella seduta del prossimo 2 febbraio e verrà presumibilmente posto in consultazione presso gli ambienti interessati.
Il Governo ha inoltre deciso che, a partire dal 31 gennaio, il periodo di validità di tutti i Certificati covid verrà ridotto da 365 e 270 giorni. In questo modo si garantisce che il certificato di vaccinazione e quello di coloro che sono guariti dal coronavirus sia riconosciuto anche dall'UE.
Cambia la strategia dei test
Nella consultazione, l'esecutivo aveva chiesto il parere dei cantoni e degli ambienti interessati su altre questioni come l'adeguamento della strategia di test a causa del sovraccarico dei laboratori in seguito allo sviluppo repentino della variante Omicron.
Oggi il Consiglio federale ha deciso che, a partire da sabato 22 gennaio, le persone vaccinate e guarite non devono più mostrare un test PCR o antigenico rapido negativo prima di entrare in Svizzera. Per i non vaccinati e i non guariti viene mantenuta la presentazione di un test negativo prima dell'ingresso nella Confederazione.
D'altra parte, a causa della limitata capacità di test a livello nazionale, in futuro l'obbligo di un secondo test da quattro a sette giorni dopo l'entrata in Svizzera verrà revocato.
Altri adeguamenti, ma nessun inasprimento
Per quanto riguarda gli altri adeguamenti, il Governo ha deciso di revocare l'obbligo di registrare i dati di contatto. Finora questo obbligo vigeva per le discoteche e per determinate manifestazioni con al massimo 50 persone in luoghi chiusi senza limitazione d'accesso (p. es. manifestazioni religiose).
Il Consiglio federale ha pure deciso che, visti l'elevato numero di casi attualmente registrato e la limitazione della quarantena dei contatti, le grandi manifestazioni potranno essere autorizzate anche se i cantoni non hanno le capacità di tracciare i contatti.
In seguito alla consultazione, l'Esecutivo rinuncia pure a ulteriori adeguamenti, per esempio a modifiche delle regole di isolamento, a un inasprimento dell'obbligo della mascherina o al divieto di insegnamento in presenza nelle scuole universitarie.
Rinuncia inoltre a inasprire le regole in vigore a livello nazionale per le grandi manifestazioni, quali l'obbligo di stare seduti durante la consumazione o la limitazione della capienza, come richiesto da diversi Cantoni.
Nuove priorità per i test PCR
Alla luce della grande richiesta di test e la già forte sollecitazione delle capacità dei laboratori, l'UFSP raccomanderà inoltre ai Cantoni di attenersi a un nuovo ordine di priorità per i test PCR.
Sono prioritarie le persone a rischio con sintomi o le persone a rischio dopo un contatto con una persona risultata positiva al test. Seguono quindi i test ripetuti nelle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case per anziani, case di cura, istituti per persone con disabilità). Poi vengono quelli di persone sintomatiche (possibile l'impiego di test antigenici rapidi).
Sono invece meno prioritari i test ripetuti nelle scuole, nelle aziende, quelli per viaggi di lavoro o privati (se richiesto un PCR) e i test su richiesta (per ottenere il certificato).
Per sgravare ulteriormente i laboratori di analisi dei test PCR, dal 24 gennaio basterà provvisoriamente un test antigenico rapido positivo per ottenere un certificato svizzero di guarigione, valido soltanto nella Confederazione per 270 giorni.
Con cosa erano d'accordo i Cantoni?
Quasi tutti i Cantoni (tra cui anche il Ticino e i Grigioni) s'erano detti concordi sui provvedimenti riguardanti la proroga del certificato Covid «2G»/«2G+» e la sua riduzione di validità, il telelavoro e le limitazioni negli incontri privati, da prolungare però solamente fino a fine febbraio. Solo Zurigo, Argovia, Soletta, Lucerna e Obvaldo approvano l'estensione fino a marzo.
Unanimità cantonale invece v'era stata per quanto concerne l'introduzione dell'insegnamento a distanza: nessun Cantone sosteneva la misura.
La situazione in Svizzera
In Svizzera si registrano 38'015 nuovi casi di Covid, secondo le cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Sono stati segnalati 25 nuovi decessi, mentre 154 persone sono state ricoverate in ospedale.
Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi di Covid registrati in Ticino e nei Grigioni sono rispettivamente passati dai 1004 di martedì ai 1'701 di oggi e dai 625 ai 872. In entrambi i cantoni, non si segnalano però ulteriori decessi, con il bilancio della pandemia fermo a 1’081 in Ticino e a 240 nei Grigioni.