Covid Revocati l'obbligo di quarantena e del telelavoro

ATS / pab

2.2.2022

L'obbligo di telelavoro e di quarantena per i contatti saranno revocati da domani, giovedì. Il Consiglio federale oggi ha inoltre posto in consultazione anche l'abrogazione delle altre misure anti-Covid con due diverse varianti a dipendenza dell'evoluzione della situazione epidemiologica.

ATS / pab

2.2.2022

«Oggi è una bella giornata, perché segna l'inizio di una nuova fase in questa lunga e difficile crisi. La pandemia non è finita, ma vediamo finalmente una una luce all'orizzonte», ha detto il presidente della Confederazione Ignazio Cassi aprendo la consueta conferenza stampa dopo la seduta del governo.

La situazione negli ospedali è rassicurante poiché non vi è sovraccarico delle strutture sanitarie malgrado le cifre record delle infezioni e l'occupazione delle unità di terapia intensiva è diminuita.

«Riconquistiamo libertà grazie al vaccino»

Tutto lascia supporre che la fase acuta dell'epidemia si concluderà presto, afferma il governo, ricordando che la variante Omicron causa meno decorsi gravi e che si è raggiunta un'elevata immunità nella popolazione grazie alla vaccinazione e alle infezioni.

«Stiamo riconquistando gran parte della libertà e questo grazie soprattutto alla vaccinazione, che rimane essenziale per proteggersi contro la diffusione del virus», ha proseguito Cassis.

Il telelavoro rimane raccomandato

Viste le premesse positive, il Consiglio federale ritiene che sia giunto il momento di allentare le misure di protezione a partire dall'obbligo del telelavoro e della quarantena, che saranno abrogati immediatamente, dati che tali allentamenti erano già stati oggetto di una precedente consultazione.

Il telelavoro rimane comunque raccomandato poiché si è rivelato efficace per proteggere il personale. Rimane inoltre in vigore l'obbligo di indossare una maschera sul posto di lavoro.

Abolita la «quarantena di contatto»

Per la prima volta dall'inizio della crisi sanitaria sarà pure abolita la «quarantena da contatto», già limitata ai membri di una stessa famiglia dal 12 gennaio. Dalle 24.00 di oggi le quarantene saranno revocate, ha precisato il consigliere federale Alain Berset.

Di conseguenza sono abrogate anche le disposizioni dell'ordinanza COVID-19 sull'indennità di perdita di guadagno in caso di quarantena dei contatti. Rimane invece in vigore l'isolamento di cinque giorni per chi è risultato positivo al coronavirus in modo da evitare che infetti altre persone.

Il 16 febbraio le prossime tappe, tutto dipende dal picco

Parallelamente il Consiglio federale ha avviato una consultazione, che terminerà il 9 febbraio, per la revoca delle misure rimanenti in funzione del superamento del picco pandemico.

La situazione odierna permette di essere ottimisti per il futuro. Il 16 febbraio il Consiglio federale definirà le nuove tappe per gli allentamenti rimanendo fedele alla linea che ha seguito fin dall'inizio della pandemia, ossia una strategia basata sui fatti e la situazione epidemiologica del momento, ha aggiunto Berset.

Variante 1: l'apertura completa

La prima variante prevede un'apertura completa e l'abrogazione in un sol colpo delle disposizioni già il 17 febbraio se il picco epidemico sarà superato.

Sarebbero cancellati l'obbligo di certificato per ristoranti, le manifestazioni e le strutture culturali o si svago, l'uso della mascherina sui trasporti pubblici, nei negozi e negli spazi chiusi accessibili al pubblico, le restrizioni per gli incontri privati e l'autorizzazione per i grandi eventi.

Rimarrebbero in vigore solo il piano di protezione per i grandi eventi, le misure per tutelare le persone particolarmente vulnerabili e l'isolamento per i positivi.

I rischi della Variante 1

I Cantoni dovranno esprimersi sull'opportunità di mantenere l'obbligo della mascherina nei trasporti pubblici, nel commercio al dettaglio e nelle strutture sanitarie.

Questa variante comporta il rischio di una nuova accelerazione dei contagi, per questo sarà applicata solo in caso di superamento del picco dei casi. Inoltre l'immunizzazione della popolazione dovrà essere sufficiente e il numero di infezioni e di ricoveri in diminuzione, sottolinea il governo.

Variante 2: apertura a tappe se permane l'incertezza

Se invece il 16 febbraio la situazione sarà ancora incerta, si procederà per gradi in modo da valutare gli effetti di ogni tappa.

In un primo tempo saranno aboliti l'obbligo di certificato per ristoranti, eventi e strutture ricreative o culturali (l'obbligo di consumare seduti nei ristoranti rimane in vigore), le restrizioni per le riunioni private, il permesso per i grandi eventi all'aperto, e si prevede il ritorno alla regola 2G dove oggi si applica la regola 2G+ (discoteche, piscine coperte, attività sportive intensive o musica per banda).

Le altre misure di protezione (2G, permesso per grandi eventi al chiuso e obbligo di mascherina) verrebbero abrogate in un secondo tempo.

Requisiti alla frontiera

La consultazione riguarda anche altri adeguamenti come ad esempio i requisiti per l'entrata in Svizzera, in particolare la revoca dell'obbligo di test per le persone non vaccinate e non guarite e della raccolta di dati di contatto.

Si propone anche l'eliminazione dei cosiddetti certificati Swiss Covid, per esempio per i turisti o dopo i test rapidi per anticorpi o antigeni. Continueranno invece ad essere rilasciati i certificati riconosciuti anche dall'Ue visto che sono necessari per i viaggi internazionali e in alcuni paesi anche per accedere a ristoranti e musei.

Il Consiglio federale ha anche proposto nuove linee guida per il rimborso dei farmaci per il trattamento ambulatoriale del Covid-19.

L'ondata di Omicron non si ferma, le cifre di giornata

Intanto però la diffusione del Covid, complice la variante Omicron molto più contagiosa, continua in maniera importante in tutta la Svizzera. Nelle ultime 24 ore infatti si registrano di nuovo oltre 41'000 casi, ben 10'000 in più del giorno precedente.

Le cifre odierne non fanno che confortare l'opinione degli esperti dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) che martedì davanti ai media hanno chiaramente detto che non si è ancora arrivati al picco di questa quinta ondata.

In Ticino nello stesso lasso temporale si sono registrati 1'498 casi, raddoppiati rispetto ai 767 del giorno prima. Non sono stati invece registrati decessi. Resta stabile a 183 il numero delle ospedalizzazioni, con 15 pazienti in cure intense, una in più di ieri.

Nel Canton Grigioni si hanno 757 casi - in aumento rispetto ai 548 del giorno prima. Non vengono segnalati decessi per il settimo giorno consecutivo. Ci sono 28 pazienti ricoverati, dieci in meno rispetto a ieri. Quattro si trovano in terapia intensiva, tre necessitano di respirazione artificiale (dati invariati).