Svizzera Masserey: «Il vaccino protegge almeno 12 mesi»

sam

15.6.2021

Alle 14.00, a Berna, gli esperti della Confederazione, tra i quali la responsabile della Sezione malattie infettive dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Virginie Masserey, hanno fatto il punto sulla pandemia di Covid in Svizzera.

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15.6.2021

A prendere la parola in apertura è stata proprio Virginie Masserey: «Stiamo andando nella giusta direzione». Il tasso di positività è in calo al 2,7% per i test PCR e all'1% per i test antigenici. Non c'è stato nemmeno un aumento delle varianti.

Ha tuttavia esortato a far sì che la cautela continui ad essere esercitata fino a quando una grande parte della popolazione non sarà vaccinata con due dosi. 2,3 milioni di persone sono già state completamente vaccinate e quasi la metà della popolazione svizzera almeno con una dose, ha detto.

Un'altra consegna di dosi di vaccino è stata ricevuta, ha poi fatto sapere l'esperta dell'UFSP, che ha ricordato come per la popolazione totale non sia mai stata fissata una soglia quantitativa da raggiungere. «L'obiettivo era di vaccinare il 75% delle persone a rischio, e questo è stato raggiunto. Prima ci si vaccina, meglio si è protetti anche contro le nuove varianti».

Alcune persone hanno ancora bisogno di un po' di tempo prima di decidere di farsi vaccinare. L'UFSP sta cercando di motivarli con una campagna che coinvolge non solo le celebrità, ma anche le aziende.

Quanto dura la protezione della vaccinazione?

La Commissione federale sulle vaccinazioni è giunta alla conclusione che la vaccinazione protegge dall'infezione per 12 mesi e anche più a lungo contro i decorsi gravi. Le raccomandazioni saranno adattate, così come la durata del certificato. Per questo nel 2021 non è prevista una dose di richiamo, ha aggiunto Masserey.

È però ipotizzabile che questa avvenga a partire dall'anno prossimo. Altri contratti sono stati conclusi per la fornitura di dosi di vaccino supplementari.

Masserey ha anche prevemente accennato al certificato Covid: “ne sono già stati emessi più di 600.000, ed entro la fine del mese tutti quelli che lo vogliono dovrebbero averne uno” ha detto.

Le liste d'attesa per le vaccinazioni si accorciano

La parola è poi passata a Rudolf Hauri, medico cantonale zughese e presidente dell'Ordine dei medici cantonali, che ha fatto il punto della situazione sugli appuntamenti per le vaccinazioni: la popolazione generale vuole essere in maggioranza vaccinata, la domanda in questo senso è buona, le liste d'attesa si accorciano. Non ci sono sprechi poiché la vaccinazione spontanea con dosi residue, gli «eventi di vaccinazione di sera» e la vaccinazione mobile sono ora possibili.

Ci sono molte ragioni per le quali qualcuno non si presenta agli appuntamenti vaccinali, dalla dimenticanza alle malattie acute, ma «questa non è un'espressione di rifiuto o di ritiro», sottolinea Hauri. In queste situazioni di solito le vaccinazioni vengono recuperate.

Buoni segnali per l'estate e l'autunno

I test di massa mostrano anche il loro effetto con successo, ha aggiunto Hauri. Hanno praticamente portato alla fine della quarantena da contatto e hanno permesso ad alcune scuole di eliminare il requisito della mascherina.

In questo senso, era giustificato ammorbidire le regole sulle mascherina obbligatorie. Ma il comportamento corretto per i sintomi, il distanziamento sociale e le regole di igiene sono ancora valide e importanti, ha detto. «L'attenzione è ancora necessaria».

«Tutti vogliamo una buona estate e un autunno stabile», conclude Hauri. E i segnali sono buoni in questo senso.

La situazione in Svizzera

In Svizzera, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 243 nuovi casi di Covid-19. Si contano anche altri due decessi e ulteriori 14 pazienti ricoverati in ospedale.

In Ticino invece sono 7 i contagi registrati. Un paziente resta ricoverato in ospedale per il Covid, ma non in terapia intensiva. Immutato il bilancio delle persone decedute (995), dove l'ultimo decesso è stato annunciato il 27 maggio.

Sono invece 3 le nuove infezioni accertate nei Grigioni. Tre (come ieri) anche le ospedalizzazioni a causa dell’insorgenza della malattia.