Diplomazia Francia e Svizzera ricominciano a discutere dopo acquisto F-35

falu, ats

30.11.2022 - 09:39

Frédéric Journès, ambasciatore francese in Svizzera
Frédéric Journès, ambasciatore francese in Svizzera
Keystone

Dopo oltre un anno di assenza di contatti ad alto livello, la Svizzera e la Francia tornano a parlarsi, ha dichiarato l'ambasciatore francese in Svizzera. Ha assicurato che la scelta degli F-35 americani, a scapito del Rafale francese, è ormai una questione chiusa.

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«Per un po' non sapevamo cosa avremmo potuto fare insieme», ha dichiarato Frédéric Journès in un'intervista pubblicata oggi dai quotidiani del gruppo Tamedia, precisando che non sono state adottate misure contro la Svizzera. «Oggi l'argomento è chiuso».

In un contesto geopolitico ed economico diverso, «abbiamo individuato aspetti politici sui quali abbiamo l'opportunità di collaborare», ha aggiunto. Cita come esempi anche alcune questioni specifiche delle regioni di confine, come la tassazione del telelavoro per i frontalieri e la sanità.

Commissione sulla sanità

Il 15 dicembre verrà istituito un comitato congiunto di cooperazione sulla sanità, ha proseguito Journès. «In questo contesto, dobbiamo riflettere sulla formazione dei professionisti del settore e sull'assistenza ai pazienti da entrambi i lati del confine».

Con la forza del franco svizzero, un'infermiera frontaliera può guadagnare lo stipendio di un direttore in Francia, ha osservato il diplomatico. «Non siamo in grado di raggiungere questo livello di salario attraverso i sussidi. Quindi dobbiamo pensare a qualcos'altro e il modo migliore è farlo insieme».

L'ambasciatore francese non vede invece possibilità di passi avanti per quanto riguarda la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca europeo Orizzonte Europa, indipendentemente dai progressi compiuti su altre questioni. «Gli europei chiedono le stesse cose da dieci anni. Non andremo avanti senza risolvere queste questioni», ha detto.