Pandemia Ampio «sì» a Ginevra all'indennizzo per i lavoratori precari

za, ats

7.3.2021 - 16:34

L'aiuto è destinato in particolare ai lavoratori intermittenti dello spettacolo, ai lavoratori su chiamata e al personale domestico.
L'aiuto è destinato in particolare ai lavoratori intermittenti dello spettacolo, ai lavoratori su chiamata e al personale domestico.
Keystone

Gli elettori del canton Ginevra hanno approvato oggi a larga maggioranza la legge sulle indennità da versare ai lavoratori precari per le perdite di guadagno subite durante i due mesi di lockdown, fra metà marzo e metà maggio del 2020.

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Il testo è stato accolto con un 68,8% di «sì». L'affluenza alle urne è stata del 52,7%.

L'UDC e il Mouvement citoyens genevois (MCG) avevano lanciato un referendum contro la legge approvata lo scorso giugno dal parlamento cantonale, che prevede un indennizzo pari all'80% della perdita di guadagno, fino a un massimo di 4'000 franchi al mese, per le persone che non hanno ricevuto altre compensazioni in relazione alla pandemia. L'aiuto è destinato in particolare ai lavoratori intermittenti dello spettacolo, ai lavoratori su chiamata e al personale domestico. Costo stimato dell'operazione: 15 milioni di franchi.

A Ginevra, le lunghe code ai punti di distribuzione di cibo durante la prima ondata della pandemia hanno reso evidenti le condizioni di povertà in cui è scivolata una parte della popolazione. Il governo cantonale si è detto intenzionato a reagire prima che la gente si indebitasse o perdesse la casa.

I partiti che hanno lanciato il referendum, come pure il PLR, criticavano in particolare il fatto che per poter beneficiare degli aiuti fosse sufficiente una semplice autodichiarazione degli interessati, che non sono tenuti a presentare documenti ufficiali sul reddito percepito. Ciò favorirebbe a loro avviso i lavoratori illegali e il lavoro nero.

Il comitato a sostegno della legge, che riunisce partiti di sinistra e i sindacati, ai quali si è affiancato anche il PPD (Alleanza del Centro), era invece convinto che fosse necessaria un'assistenza non burocratica per i lavoratori colpiti dalla povertà.