SocietàGiovani svizzeri: cambiamento climatico è assillo numero uno
bt, ats
2.7.2021 - 09:26
È il cambiamento climatico la più grande sfida per l'umanità secondo i giovani svizzeri. La questione ambientale li preoccupa più dei coetanei che vivono in altri Paesi, mette in luce un'inchiesta della società di consulenza Deloitte.
Keystone-SDA, bt, ats
02.07.2021, 09:26
02.07.2021, 10:58
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All'interno della fascia d'età 27-38 anni, due su cinque ritengono il cambiamento climatico l'inquietudine numero uno. In quella 18-26, la percentuale sale fino al 50%, si legge nel sondaggio divulgato oggi.
A livello internazionale invece i valori cambiano un po', pur se il riscaldamento del pianeta si piazza al primo posto nel secondo gruppo citato e al terzo nel primo. Nella categoria 27-38 anni è però battuto sia dalla sanità sia dalla prevenzione delle malattie.
Chi ha questa età in Svizzera inoltre ha meno fiducia nell'economia rispetto a chi abita altrove. Si mostra infatti più critico nei confronti delle attività delle aziende in relazione a società e ambiente. I giovani sono poi nettamente più scettici che negli anni precedenti riguardo alla situazione economica del Paese per i prossimi dodici mesi.
Stando all'inchiesta, la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto minore sulla vita dei giovani svizzeri in confronto ad altre nazioni. La solidarietà fra persone ne ha risentito, risultando meno spiccata.
Al contrario, nella Confederazione ci si lamenta di più della mancanza di attenzione dei datori di lavoro al benessere psicologico degli impiegati durante la crisi. Il dito viene puntato sull'assenza di piani specifici per aiutare il personale a fronteggiare gli effetti a lungo termine del coronavirus.
Deloitte si occupa di tastare il polso alla categoria 27-38 anni da oltre un decennio. In questo lasso temporale, evidenzia Veronica Melian, responsabile della sezione elvetica della società di consulenza, i valori fondamentali non sono mutati: «I giovani hanno conservato il loro idealismo e si sforzano sempre di creare un mondo migliore».
Deloitte ha interrogato 14'600 persone fra i 27 e i 38 anni e 8200 fra i 18 e i 26 in 45 Paesi. In Svizzera il primo gruppo contava 300 individui, il secondo 100.