Sanità Helsana: nel 2020 costi stabili, meno bambini vaccinati

stsc, ats

13.9.2021 - 16:32

Nel 2020 i costi a carico dell'assicurazione sanitaria di base, contro ogni attesa, sono rimasti in generale stabili rispetto all'anno precedente. Ticino, Svizzera francese e zone rurali registrano addirittura un calo particolarmente marcato.
Nel 2020 i costi a carico dell'assicurazione sanitaria di base, contro ogni attesa, sono rimasti in generale stabili rispetto all'anno precedente. Ticino, Svizzera francese e zone rurali registrano addirittura un calo particolarmente marcato.
Keystone

Nel 2020 i costi a carico dell'assicurazione sanitaria di base, contro ogni attesa, sono rimasti in generale stabili rispetto all'anno precedente. Ticino, Svizzera francese e zone rurali registrano addirittura un calo particolarmente marcato.

Keystone-SDA, stsc, ats

Secondo un rapporto pubblicato oggi della cassa malattia Helsana, la diminuzione della domanda di prestazioni sanitarie è da imputare in particolare al divieto federale di trattamenti non urgenti e a un certo ritegno della popolazione a ricorrere al medico in seguito all'epidemia di Covid-19.

Per altro, il rapporto di Helsana – basato sui dati 2018-2020 di circa 1,4 milioni di assicurati di base del gruppo ed estrapolato all'intera popolazione svizzera – rileva che nella cura dei bambini piccoli l'anno scorso, soprattutto durante la prima ondata di coronavirus, sono diminuite le vaccinazioni multiple di base e quelle contro morbillo, orecchioni e rosolia. Un pieno recupero del calo non è stato registrato fino alla fine dell'anno. Al momento non è chiaro se queste vaccinazioni saranno ora completamente tralasciate o se saranno recuperate nel 2021.

Le vaccinazioni multiple di base con almeno cinque sostanze attive sono state somministrate meno frequentemente nel corso di tutto il 2020, con una contrazione generale di oltre il 7% (-17'000). Il tasso di bambini con questa immunizzazione è così passato dal 76,2% nel 2019 al 71,1% nel 2020.

I livelli di vaccinazione rispetto al 2019 sono scesi ancora di più per quanto riguarda morbillo, parotite e rosolia: del 13% durante la prima ondata pandemica e del 20% nei mesi estivi. Nella seconda ondata è stato rilevato un aumento di quasi il 10%, ma questo recupero non ha influito molto sulla proporzione generale di bimbi vaccinati contro le tre malattie, passata del 52,7% del 2019 al 46,3%.

Si tratta di un calo problematico dal punto di vista della salute pubblica svizzera, sottolinea Julia Dratva della scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). «L'obiettivo di un tasso di copertura vaccinale sufficientemente alto del 95% per il morbillo, per esempio, è quindi ancora più lontano», aggiunge.

In seguito agli interventi posticipati, ai trattamenti meno intensivi delle persone più giovani e al riserbo dei pazienti nell'andare dal dottore, il rapporto di Helsana precisa poi che i costi totali dell'assicurazione sanitaria di base estrapolati per la popolazione svizzera ammontano a 35,8 miliardi di franchi nel 2020, ossia circa mezzo miliardo in meno rispetto all'anno precedente. La cifra corrisponde però approssimativamente alla parte dei costi del 2020 che mancava al momento dell'analisi a causa di fatture non ancora presentate.

Il calo dei costi è stato particolarmente pronunciato in Ticino e nella Svizzera francese, nonché nelle zone rurali. Le restrizioni dovute al decorso epidemiologico della pandemia nella Svizzera latina da un lato e dall'altro la limitata mobilità quotidiana e quindi la crescente distanza geografica dalle cure specialistiche ambulatoriali e dalle infrastrutture di test della popolazione rurale hanno avuto un'influenza importante sulla disponibilità della gamma di servizi.

Nel caso dei trattamenti differibili come quelli ortopedici (protesi del ginocchio e dell'anca, ecc.) e degli screening del cancro è stata registrata una marcata diminuzione durante la prima ondata a causa del divieto federale. Tuttavia, le procedure e gli esami cancellati sono stati ampiamente recuperati nei mesi successivi. Inoltre, un numero significativamente inferiore di attacchi di cuore e di emergenze cardiache è stato esaminato negli ospedali nel 2020. C'è quindi un certo rischio di effetti negativi a lungo termine, sottolinea il rapporto di Helsana.

In generale, la psichiatria e la psicologia ambulatoriale hanno fornito circa gli stessi servizi dell'anno precedente. Ma con meno colloqui in loco e un netto aumento della consultazioni telefoniche. I bambini e gli adolescenti così come le persone vicine all'età della pensione hanno fatto un uso più frequente dei servizi di assistenza psichiatrica. Mentre i deficit strutturali nella fornitura di psichiatria infantile e adolescenziale sono stati accentuati dalla situazione pandemica, scrivono gli autori.