I più letti del 2019 Il lato oscuro del boom delle escursioni

Gil Bieler

11.11.2019

Si contano centinaia di interventi di soccorso e decine di morti all'anno: molti svizzeri sottovalutano i pericoli delle escursioni. Tuttavia, i rischi possono essere ridotti al minimo.

L'equipaggiamento necessario è relativamente ridotto e non occorre avere un portafogli ben fornito per avventurarsi nella natura e scattare foto superbe per il proprio profilo Facebook o Instagram.

L'attività escursionistica in Svizzera è in piena espansione da diversi anni e per numerose buone ragioni. Quando le condizioni meteorologiche sono favorevoli, i sentieri locali sono molto frequentati, così come lo spazio aereo che li sovrasta.

Ogni anno, gli elicotteri della Rega portano in salvo dai 600 ai 1100 escursionisti in difficoltà. Come spiega il portavoce Mathias Gehrig, interpellato sull'argomento, la maggior parte degli interventi sono dovuti ad incidenti. E ciò non riguarda soltanto le zone di montagna: l'anno scorso, quasi un terzo degli escursionisti soccorsi si trovava sull'Altipiano svizzero.

Le cifre per l'anno in corso non sono ancora disponibili. Tuttavia, il Club alpino svizzero (CAS) pubblica ogni anno un rapporto sulle emergenze in montagna, che raggruppa i dati di diverse organizzazioni di soccorso.

Durante l'anno appena trascorso, si sono registrate 1445 emergenze che riguardavano escursionisti in montagna, cioè circa 200 in più rispetto ai due anni precedenti. Tuttavia, nel 2018, le condizioni meteorologiche sono state particolarmente propizie alle escursioni, sia in estate che in autunno.

Attenzione alla neve e al ghiaccio per terra

Cosa possono fare gli escursionisti per tornare a casa sani e salvi? Una buona preparazione è essenziale, ritiene Bruno Hasler, capo del settore Formazione e sicurezza del CAS.

In particolare, è utile informarsi sulle condizioni del percorso previsto: ci sono state precipitazioni recentemente? Ci sono luoghi in cui potrebbe già esserci la neve? «È uno dei problemi principali, soprattutto in questo periodo dell'anno», afferma l'esperto. Al mattino, il suolo è ancora parzialmente congelato e si può facilmente perdere l'equilibrio, spiega.

Ciò può avere conseguenze fatali: ogni anno, infatti, durante le escursioni in montagna si verificano, generalmente sul lungo termine, circa 45 incidenti mortali. Lo dimostrano le cifre del CAS per il periodo 1984-2018. L'anno scorso in tali circostanze sono morte 57 persone.

I sentieri escursionistici montani sono riconoscibili grazie al segnale bianco-rosso-bianco.
I sentieri escursionistici montani sono riconoscibili grazie al segnale bianco-rosso-bianco.
Keystone

Per essere chiari, i sentieri escursionistici montani sono identificati da un segnale bianco-rosso-bianco e sono più impegnativi dei tracciati «ordinari», contrassegnati solo da cartelli gialli. Gli itinerari marcati in blu e bianco, infine, sono sentieri escursionistici alpini, i più difficili.

Per pianificare il proprio percorso, oltre alle previsioni meteorologiche locali, Bruno Hasler raccomanda di guardare anche le webcam delle zone di destinazione.

Ciò tuttavia può anche essere fuorviante: «Un pendio può essere totalmente privo di neve sul versante soleggiato, ma su quello in ombra, dietro il passo, le condizioni possono essere molto diverse.»

Occorre quindi tenere sempre presente quali tratti dell'itinerario sono esposti al sole (generalmente quelli orientati a sud) e quali sono invece in ombra (generalmente quelli orientati a nord). Il CAS ha pubblicato sul suo sito web una lista di consigli per prepararsi adeguatamente.

Il metodo raccomandato

L'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) ha lanciato una campagna di avvertimento sui pericoli delle escursioni in montagna, nella quale raccomanda agli utenti di utilizzare il seguente metodo:

- Preparazione: pianificate il percorso e il tempo necessario prevedendo un margine di sicurezza e un itinerario alternativo. Tenete conto della difficoltà, dello stato del percorso e della meteo. La discesa merita un'attenzione particolare poiché, secondo l'UPI, il rischio di scivolare e cadere aumenta: «La fatica inizia a farsi sentire e i movimenti sono fisicamente più impegnativi.»

- Valutazione: «I sentieri escursionistici montani possono essere ripidi, stretti ed esposti. Per avventurarvisi, bisogna avere un passo sicuro», sottolinea la campagna. Valutate in maniera realistica le vostre capacità e non partite mai da soli per itinerario difficile.

- Equipaggiamento: sono indispensabili degli scarponi da trekking robusti e con suola ben sagomata. È bene portare con sé anche il necessario per proteggersi dal sole e dalla pioggia, così come degli abiti caldi: in montagna, il tempo cambia rapidamente. Non dimenticate un piccolo kit di pronto soccorso e un telefono cellullare in caso di emergenza.

- Controllo: con la fatica, il passo diventa meno sicuro. Per preservare prestazioni fisiche e concentrazione, idratatevi e mangiate regolarmente, fate delle pause. Se necessario, bisogna anche essere pronti a tornare indietro.

«Bisogna fissarsi degli obiettivi, ma anche sapervi rinunciare, soprattutto ad una certa età», afferma l'ex consigliere federale Adolf Ogi, ambasciatore della campagna. Le statistiche gli danno ragione: l'anno scorso il maggior numero di incidenti escursionistici mortali hanno coinvolto persone fra i 50 e i 60 anni: sono state, infatti, 33 le vittime che rientravano in questa fascia d'età.

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