StatisticaIn Svizzera aumentano i pensionati, calano le casalinghe
pl, ats
13.7.2021 - 12:31
Nonostante il forte invecchiamento demografico, la quota di persone professionalmente attive è rimasta stabile negli ultimi 20 anni in Svizzera. Tra chi non ha un lavoro, è aumentata la quota di pensionati a fronte di una forte diminuzione di casalinghe e casalinghi.
Keystone-SDA, pl, ats
13.07.2021, 12:31
13.07.2021, 12:37
SDA
Stando alla RIFOS, la Rivelazione sulle forze di lavoro in Svizzera pubblicata oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST), la quota di persone attive sopra i 15 anni è passata dal 67,4% nel 2000, al 67,9% nel 2020.
Tra chi non è professionalmente attivo, il più forte calo ha interessato la categoria di chi si occupa dei lavori domestici, passata dal 6,7 al 2,7%. La più forte crescita ha invece interessato i pensionati e le pensionate, passati in 20 anni dal 19,8 al 22,7% della popolazione residente.
4,7 milioni di occupati e 238mila disoccupati
Tra le persone attive – che rappresentano l'offerta potenziale di forza lavoro – l'UST annovera le persone occupate (lavoratori indipendenti, familiari coadiuvanti, lavoratori dipendenti e apprendisti di entrami i sessi) e quelle disoccupate secondo i criteri dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO).
La percentuale di disoccupati è aumentata in 20 anni dall'1,8 al 3,3%, con 238'000 persone disoccupate nel 2020 a fronte di 4,696 milioni di persone occupate. La quota di persone in formazione è invece diminuita: quella degli apprendisti è passata dal 3,3 al 2,8% e quella delle altre persone in formazione dal 4,8 al 4,3%.
Secondo posto in Europa per popolazione attiva
Calo anche per i lavoratori e le lavoratrici indipendenti (scesi dal 10,2 all'8,1%) e per i cosiddetti «familiari coadiuvanti» che lavorano in un'azienda agricola o nel negozio di famiglia (dall'1,6 all'1,2%). In compenso è salita dal 50,4 al 52,5% la quota di lavoratori e lavoratrici dipendenti.
Con il 67,4% di popolazione attiva, la Svizzera si piazza al secondo posto in Europa, con 10,6 punti percentuali sopra la media dell'Unione europea. In questa classifica è superata solo dall'Islanda, che vanta il 79,0% di lavoratori potenziali nella sua popolazione. I Paesi limitrofi registrano tassi di attività della popolazione sensibilmente più bassi: l'Italia è il fanalino di coda in Europa con il 48,5%, la Francia è al 54,5%, l'Austria al 60,8% e la Germania al 61,6%.
Disoccupazione: aumento più forte che nell'UE
Il tasso di disoccupazione ILO – cioè la percentuale di disoccupati nella forza lavoro tra i 15 e i 74 anni – è passato in Svizzera dal 4,4% nel 2019 al 4,8% per cento nel 2020. L'aumento, pari al 9%, è stato proporzionalmente più forte che nell'Unione Europea, dove il tasso di disoccupazione è passato dal 6,7 al 7,1%, con un aumento di quasi il 6%.