Oscuro collettivoIn Vallese alcuni medici che vaccinano sono stati minacciati
Redazione blue News
2.2.2021
Diversi medici vallesani iscritti nell'elenco dei volontari per somministrare il vaccino anti-Covid hanno ricevuto una lettera da un oscuro collettivo. Vi si evoca «un genocidio» e si minacciano i dottori di una denuncia penale. Lo rivela il quotidiano «Le Nouvelliste».
Essendo stata posticipata l'apertura dei centri vaccinali, dall'11 gennaio i vallesani over 75 possono fissare un appuntamento con un medico per farsi vaccinare contro il Covid-19. È stato pubblicato un elenco di professionisti volontari, al fine di consentire ai pazienti di contattare uno studio in cui viene offerta questa possibilità. Sono inclusi quasi un centinaio di medici del cantone.
Ma alcuni di questi volontari hanno avuto una brutta sorpresa quando hanno aperto la cassetta delle lettere, riferisce il quotidiano vallesano «Le Nouvelliste». Una missiva di più pagine, firmata da un «Collettivo di oppositori a una vaccinazione sperimentale sull'uomo».
Dopo un'introduzione in cui si ricorda ai destinatari la loro promessa di «rispettare il giuramento di Ippocrate per la vita e in tutte le situazioni», il tono si fa più minaccioso, rimproverando ai medici «la loro ansia» di inoculare ai loro pazienti anziani «con questo prodotto dubbio, che è falsamente chiamato un vaccino». Più avanti, gli autori del testo parlano apertamente di «genocidio, i cui colpevoli saranno assicurati alla giustizia».
«Un po' estremista»
Pediatra a Chablais e volontario per vaccinare gli adulti, anche Jean-Michel Poncet ha ricevuto venerdì scorso una lettera del genere. L'ha trasmessa alle autorità, nonché alla «Société Médicale du Valais». «Non mi sorprende che le persone siano contrarie ai vaccini, ma questa lettera è un po' estremista», osserva su «Le Nouvelliste».
Accusato nella missiva di essersi offerto volontario per motivi economici, precisa inoltre: «Ricevo 14,50 franchi per iniezione, secondo un contratto con la Confederazione. Ciò include la preparazione, il completamento del certificato di vaccinazione e il monitoraggio delle persone dopo l'iniezione».
Il collettivo che sta dietro il testo non è referenziato, né in rete, né sui social network. Impossibile trovarne traccia ovunque. Il suo scopo, però, è simile a quello del «Collectif Santé», portato avanti da operatori sanitari, che esprimono dubbi sulla tecnologia vaccinale utilizzata dalle società BioNtech e Moderna. Analizzate a inizio gennaio dal quotidiano «Le Temps», le argomentazioni di quest'altro gruppo si sono rivelate «scientificamente errate».