Svizzera A Infosekta molte richieste d'informazione su teorie del complotto

pl, ats

30.6.2022 - 16:22

Una manifestazione di «coronascettici» il 6 novembre a Friburgo (foto d'archivio)
Una manifestazione di «coronascettici» il 6 novembre a Friburgo (foto d'archivio)
Keystone

Dopo la pandemia, anche la guerra in Ucraina continua ad alimentare le teorie cospiratorie. Un quinto delle 1047 richieste iniziali d'informazione giunte l'anno scorso a Infosekta ha riguardato miti cospirativi.

30.6.2022 - 16:22

Le 199 richieste di informazioni su teorie del complotto sono in gran parte da mettere ancora in relazione alla pandemia di coronavirus, scrive Infosekta – il centro svizzero tedesco di informazione e consigli sulle sette – nel suo rapporto annuale pubblicato oggi.

Nella maggior parte dei casi, ciò ha portato a conflitti o all'interruzione dei contatti all'interno della cerchia familiare. Con l'affievolirsi della crisi pandemica, molti parenti hanno sperato che il rapporto con il famigliare che credeva alla cospirazione sarebbe tornato alla normalità. Per alcuni questa speranza si è realizzata, scrive Infosekta.

«Radicalizzazione con altri contenuti»

Altri hanno invece dovuto constatare che la «radicalizzazione» continuava «con altri contenuti»: dalla lotta contro la «menzogna del coronavirus» e la «dittatura svizzera» alla fervente difesa della propaganda russa.

L'anno scorso Infosekta ha condotto un totale di 2900 sessioni di consulenza, di cui 1047 contatti iniziali. Il 25% delle richieste ha riguardato i Testimoni di Geova (147 richieste), il 5% Scientology (29 richieste) e il 2% il movimento neo-carismatico ICF (International Christian Fellowship), fondato a Zurigo nel 1990. Nel 20% dei casi, era coinvolto un bambino o un giovane.

pl, ats