Votazioni L'«Iniziativa 99%» definita anti-imprenditoriale

wk, ats

19.8.2021 - 10:53

Per il comitato interpartitico contro l'"iniziativa 99%" della Gioventù socialista (nell'immagine d'archivio la loro presidente Ronja Jansen), composto di politici borghesi e membri di associazioni economiche, il testo mette a repentaglio posti di lavoro e prosperità.
Per il comitato interpartitico contro l'"iniziativa 99%" della Gioventù socialista (nell'immagine d'archivio la loro presidente Ronja Jansen), composto di politici borghesi e membri di associazioni economiche, il testo mette a repentaglio posti di lavoro e prosperità.
Keystone

Un'ampia alleanza, costituita dai partiti borghesi e da esponenti dell'economia, è scesa in capo oggi per combattere la cosiddetta «iniziativa 99%» della Gioventù socialista (GISO), che vuole tassare al 150% (e non più al 100%) una parte del reddito da capitale.

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Il testo è assolutamente «anti-imprenditoriale», sostengono gli oppositori.

Il comitato, composto di eletti di UDC, PLR, Partito liberale, Alleanza del Centro, Verdi liberali (PVL) nonché di membri di associazioni economiche, ha lanciato la sua campagna in vista della votazione in agenda il 26 settembre con una conferenza stampa a Berna.

Gli argomenti di questi oppositori sono assolutamente analoghi a quelli presentati lo scorso 10 agosto, in due conferenze stampa distinte, da un comitato economico e dal responsabile del Dipartimento federale delle finanze Ueli Maurer.

La riforma colpirebbe principalmente le piccole e medie imprese (PMI), le start up, i proprietari di case, gli agricoltori e i piccoli investitori, ha indicato oggi il comitato, secondo cui l'iniziativa – correttamente denominata «Sgravare i salari, tassare equamente il capitale» – rappresenta una «truffa» che indebolisce le aziende.

La proposta di modifica costituzionale mira ad aumentare le imposte per i più ricchi in modo da sgravare i piccoli e medi redditi, ovvero, stando alla GISO, il 99% della popolazione. Per assicurare una migliore distribuzione della ricchezza, l'iniziativa prevede un'imposizione del 150% della parte del reddito da capitale – come interessi, dividendi, utili sulle azioni o affitti (una volta dedotti i costi di manutenzione e gestione) – superiore a una soglia definita per legge e non precisata nel testo.

I particolari andrebbero appunto disciplinati nella norma d'applicazione. Per garantire che i piccoli risparmiatori non vengano danneggiati, i promotori dell'iniziativa evocano un importo esente di 100'000 franchi. Così, un contribuente con 200'000 franchi di reddito da capitale sarebbe tassato solo a partire da 100'001 franchi.

Per il comitato, stando alla documentazione diffusa simultaneamente all'inizio dell'incontro con i media, il testo presenta una serie di rischi e potrebbe comportare brutte sorprese. Una di queste è che l'iniziativa avrebbe anche un effetto al di sotto della soglia del reddito da capitale esentata dall'imposizione.

L'iniziativa avrebbe soprattutto gravi conseguenze per la creazione e la cessione di imprese e start up dato che genera incentivi sbagliati e rende le disposizioni di successione più costose.

La proposta della GISO, sottolinea il comitato, è una delle più anti-imprenditoriali degli ultimi anni e mette a rischio la prosperità e i posti di lavoro.