Votazioni federali Iniziative acqua e pesticidi negative per agricoltura, comitato no

nw, ats

9.3.2021 - 11:12

Le iniziative "Acqua potabile pulita" e "Per una Svizzera senza pesticidi" sono estreme e dannose per l'agricoltura, secondo il comitato degli oppositori.
Le iniziative "Acqua potabile pulita" e "Per una Svizzera senza pesticidi" sono estreme e dannose per l'agricoltura, secondo il comitato degli oppositori.
Keystone

Le iniziative «Acqua potabile pulita» e «Per una Svizzera senza pesticidi», in votazione il 13 giugno, mettono in pericolo lo sviluppo positivo dell'agricoltura. È quanto sostenuto oggi dal comitato degli oppositori.

Keystone-SDA, nw, ats

«L'iniziativa sull'acqua potabile non ha nulla a che vedere con l'acqua potabile. Piuttosto, vuole correlare i pagamenti diretti a due requisiti principali che sono poco efficaci. Infatti solo chi non usa prodotti fitosanitari e produce autonomamente tutto il foraggio per i propri animali potrebbe ancora riceverli», ha detto il presidente dell'Unione Svizzera dei contadini Markus Ritter, secondo la versione scritta del suo intervento odierno davanti ai media a Berna.

I testi vengono insomma visti dal Comitato nazionale per il «NO» come delle proposte estreme, che andrebbero a toccare persino le aziende biologiche. Inoltre, il settore agricolo è già in piena evoluzione: «la vendita di prodotti fitosanitari per l'agricoltura convenzionale è diminuita di oltre il 40% negli ultimi dieci anni», ha affermato Anne Challandes, contadina bio e presidente dell'Unione Svizzera delle donne contadine e rurali. «Anziché il 7% richiesto, le famiglie contadine mettono a disposizione quasi il 19% delle loro superfici per promuovere la biodiversità», ha aggiunto.

Marco Chiesa, presidente dell’UDC, ha dal canto suo ricordato l'importanza della produzione alimentare regionale: molti agricoltori hanno già oggi rinunciato a coltivare la barbabietola da zucchero, perché il rischio è diventato troppo alto dopo la proibizione di usare numerosi prodotti. «Non vorrei avere un'agricoltura puramente bucolica, i cui prodotti quasi nessuno può più permettersi, e poi dover importare la maggior parte del nostro cibo», ha sottolineato il ticinese.

Secondo gli oppositori, le iniziative potrebbero letteralmente mettere in pericolo numerosi posti di lavoro, oltre che l'affiliazione all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e, paradossalmente, potrebbero persino danneggiare l'ambiente, considerando che già oggi il 75% della nostra impronta ambientale è generata all'estero. Con norme troppo severe in Svizzera, ci sarebbe semplicemente un aumento delle importazioni con un incremento dei pesticidi nei nostri piatti, ha concluso il comitato.