COVID-19 Koch: «Per molte persone è questione di sopravvivenza»

ATS

19.3.2020 - 17:38

Daniel Koch capo della divisione Malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)
Daniel Koch capo della divisione Malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)
Keystone / archivio

«La Svizzera sta subendo in pieno l'ondata di casi di coronavirus. La popolazione deve contribuire al rispetto delle prescrizioni di base volte ad arginare la propagazione dell'epidemia. Per molte persone si tratta di una questione di sopravvivenza»

Lo ha dichiarato Daniel Koch, capo della divisione Malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in apertura della conferenza stampa oggi a Berna.

Koch ha ricordato che i casi di coronavirus registrati in Svizzera sono saliti a 3888. Stando all'UFSP nel suo consueto bilancio giornaliero, 3438 contagi sono stati confermati e 450 sono ancora in attesa dopo un primo risultato positivo.

Ieri, mercoledì, erano 2772 i casi confermati segnalati all'UFSP. I decessi legati al Covid-19 sono 33, secondo l'UFSP. Stando a calcoli dell'agenzia Keystone-ATS, basati sui dati cantonali, oggi, giovedì)  a mezzogiorno si contavano 39 morti, di cui 15 in Ticino e 1 nei Grigioni.

«Situazione in Ticino è drammatica»

Koch ha aggiunto che «la situazione in Ticino è drammatica». «Il limite delle capacità nei reparti di cura intensiva è ormai praticamente raggiunto e rapidamente mancheranno posti letto».

Per evitare tale situazione, «le operazioni urgenti pianificabili sono spostate il più possibile verso altri cantoni, in particolare Zurigo», ha sottolineato Koch, precisando che «per ora si è potuto evitare una selezione dei pazienti».

«Ma il canton Ticino non è lasciato da solo. Materiale, fra cui respiratori artificiali, sta per essere consegnato. Inoltre altri cantoni hanno dato la disponibilità ad ospitare pazienti», ha proseguito Koch.

Quanti letti?

A una domanda di un giornalista sul numero esatto di letti disponibili nelle cure intensive nei vari cantoni, Koch non ha saputo rispondere con esattezza. Secondo il capo delle malattie trasmissibili, su 880 posti letto 160 sarebbero ancora liberi.

Koch ha inoltre confermato che i test iniziano a scarseggiare in Svizzera: la priorità è data agli ospedali, con l'indicazione di svolgere l'esame solo sui casi con sintomi forti e/o a rischio e sui membri del personale sanitario.

Tutti i cantoni toccati

Tutti i cantoni e il Liechtenstein sono ormai interessati dalla malattia. Dopo il Ticino, con 178,6 casi ogni 100'000 abitanti, i più colpiti sono Basilea Città (122,7) e Vaud (115).

Gli adulti sono molto più spesso infettati rispetto ai bambini. L'infezione colpisce sia le donne che gli uomini, ma gli uomini sono più sovente malati a partire dai 60 anni. Da 0 a 100 anni, tutte le fasce di età sono interessate.

Se le persone non capiscono la gravità della situazione e non applicano l'epidemia sarà molto difficile arginare i contagi, ha detto ancora Koch.

A suo avviso, è ancora prematuro valutare se i provvedimenti presi dal Consiglio federale avranno un effetto. «Occorre ancora attendere cinque giorni». Per il momento, secondo Koch, l'isolamento totale non è ancora la priorità, ma in ogni caso soltanto il governo può deciderlo.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

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