PoliticaMercato interno, l'Ue non farà eccezioni per la Svizzera
ats
9.5.2022 - 08:34
La Svizzera non deve aspettarsi vantaggi dall'Unione europea (Ue) di cui non dispongono i suoi Stati membri, avverte l'ambasciatore dell'Ue in Svizzera, Petros Mavromichalis. Altrimenti il mercato interno sarebbe pieno di buchi, aggiunge.
Keystone-SDA, ats
09.05.2022, 08:34
09.05.2022, 08:41
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«La forza del mercato interno è che tutti gli stati partecipanti rispettano le stesse regole», afferma Mavromichalis in un'intervista di oggi alla Neue Zuercher Zeitung.
In caso di dubbi, c'è un'istanza, la Corte di giustizia europea, che interpreta le regole, aggiunge. «Questo deve valere anche per la Svizzera, negli ambiti in cui la Confederazione partecipa al mercato interno».
È fuori discussione che l'Ue abolisca la clausola della ghigliottina, come pare voglia il Consiglio federale, sottolinea l'ambasciatore, perché non ci deve essere un menù à la carte. «Non possiamo trattare diversamente un paese terzo come la Svizzera, che partecipa al mercato interno. Non capisco perché questo non sia compreso in Svizzera».
Secondo il diplomatico, l'Ue esamina attualmente la proposta della Svizzera di risolvere le questioni controverse su base settoriale nei singoli accordi. Questa soluzione renderebbe più complicato risolvere le questioni istituzionali rispetto a un approccio orizzontale e globale, osserva. «Ma l'Ue non è ideologica. Per l'Ue, è il risultato finale che conta».
Bruxelles vuole che tutti gli accordi di accesso al mercato prevedano l'obbligo di adottare la legge in modo dinamico e lo stesso meccanismo giuridico per risolvere le controversie, precisa Mavromichalis. Regolamenti come le clausole di salvaguardia sono possibili in alcuni settori, ma devono rimanere l'eccezione, aggiunge.
«Dovrebbero riferirsi a problemi specifici ed essere limitati nel tempo». D'altra parte, non è possibile escludere certi accordi come la libera circolazione delle persone o intere direttive Ue, secondo Mavromichalis.