Votazioni federali Legge sul Clima: niente euforia nei media dopo il «sì» alle urne

ro, ats

18.6.2023 - 19:09

Il «sì» odierno alla Legge sulla protezione del clima è «un segnale forte», ma non provoca euforia nei media svizzeri. Resta la parte più difficile: adottare misure concrete per attuare gli obiettivi della legge.

Un'ape su una margherita.
Un'ape su una margherita.
KEYSTONE

ro, ats

Il popolo svizzero ha preso «la decisione giusta» approvando la legge sul clima, affermano 24 Heures e Tribune de Genève in un commento congiunto pubblicato sui loro siti web. Votando a favore del testo sottoposto alle urne, il popolo ha dato un segnale forte per la transizione energetica del Paese, aggiunge Le Temps.

Dopo il fallimento della legge sul CO2, la classe politica ha messo a punto una bozza ragionevole in tempi record, sottolinea l'editoriale. «Spogliato delle tasse (...) che avevano ampiamente contribuito ad affossare il progetto 2021, questo testo ha convinto una parte della popolazione preoccupata dall'aumento dei prezzi».

Solo vincitori

L'approvazione della Legge sul clima è «un segno di lucidità» da parte dei cittadini svizzeri, secondo i giornali del gruppo CH Media in lingua tedesca. «La Svizzera non è una gerontocrazia morosa». Molti oggi hanno detto «sì» a un futuro che loro stessi non vivranno.

Secondo Le Temps, «raramente una votazione federale ha portato così tanti vincitori al traguardo». Tra i vincitori di oggi c'è il ministro del clima Albert Rösti. E la scienza, spesso sotto attacco, secondo il portale in lingua tedesca Watson.

«Gradevole e indolore»

Il voto odierno non risolverà tutti i problemi attuali. Watson deplora una legge «inoffensiva» che contiene poche misure concrete, a parte i sussidi per la sostituzione del riscaldamento e l'innovazione.

La rivista online Republik si spinge oltre. A suo avviso, la Legge sul clima è stata accettata solo perché il Parlamento ha escluso «tutti i gruppi di interesse potenzialmente ribelli, come gli agricoltori e gli automobilisti, dalle misure concrete». E si è comprato l'approvazione generale con miliardi di sussidi.

«Questa narrazione è esagerata, ma non è nemmeno completamente falsa. Per avere successo in Svizzera, la politica climatica deve essere presentata come una canzone pop: piacevole e indolore», conclude Republik.

Gigantesco cantiere

All'orizzonte si profilano altri cantieri legislativi per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni di carbonio fissato dal Consiglio federale tra un quarto di secolo, come sottolineano 24 Heures e Tribune de Genève.

Pompe di calore, caldaie a pellet, isolamento termico: la tecnologia si è evoluta, consentendo a un numero sempre maggiore di persone di abbandonare il gasolio. I due miliardi di franchi messi a disposizione dalla Legge sul clima daranno un impulso a questa svolta energetica, aggiungono i due quotidiani ginevrini.

Questo «gigantesco programma di fitness» – come lo definisce la Berner Zeitung – sembra leggero, ma non lo è affatto. Le spese aggiuntive dovranno essere finanziate dalla Confederazione e i cittadini ne risentiranno. «O si aumentano le imposte o si fanno risparmi», si lamenta il quotidiano bernese.

Un pericoloso effetto a catena

«Ora che il sovrano ha fissato l'obiettivo, si tratta di prendere la giusta direzione», sottolinea la NZZ. In concreto, «la tutela dell'ambiente e del clima richiede anche una responsabilità individuale».

Per il quotidiano in lingua tedesca, la legge adottata «favorisce un pericoloso effetto a catena: si agisce solo se la comunità dà soldi – e non per convinzione personale».

Per la NZZ, i partiti borghesi hanno l'opportunità di porre fine a questo «sviluppo malsano». La protezione del clima può avere successo solo se segue il principio «chi inquina paga», cioè se premia chi è parsimonioso».