Svizzera Legge sul CO2 e voto ai sedicenni in agenda alle Camere federali

cp, ats

22.2.2024 - 08:00

Scorcio dell'aula del Consiglio nazionale.
Scorcio dell'aula del Consiglio nazionale.
Keystone

Voto ai sedicenni, revisione della legge sul CO2, aiuti all'Ucraina e divieto di pubblicità del tabacco: sono solo alcuni dei dossier che verranno trattati durante la sessione primaverile alle porte (26 febbraio-15 marzo).

cp, ats

Il Consiglio nazionale ha riservato circa 77 ore per i dibattiti, il Consiglio degli Stati 57. Non sono previste sedute serali alla Camera del popolo, mentre il Consiglio degli Stati ne terrà una il lunedì della seconda settimana. Per il Consiglio degli Stati, diversamente dal Nazionale, non sono ancora state programmate sedute pomeridiane.

Legge CO2

La revisione della legge sul CO2 per il periodo a partire dal 2025 ha come obiettivo l'obiettivo di zero emissioni nette nel 2050. Rispetto alla versione del Nazionale, la commissione dell'ambiente degli Stati intende ammorbidire la legge optando per «soluzioni pragmatiche»: sotto accusa, in particolare, la quota di riduzione interna minima del 75% per gli anni dal 2025 al 2030. A tale riguardo, sia il Consiglio federale che la commissione non intendono formulare un obiettivo quantificato.

La commissione degli Stati respinge anche la promozione dell'installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sostenuta dal Nazionale. Contrariamente alla Camera del popolo, la commissione non vuole nemmeno fissare obiettivi intermedi annuali in relazione ai valori obiettivo di emissioni di CO2 per le automobili nuove.

Tabacco e affini

Durante la prima settimana di sessione, il Consiglio nazionale affronterà la revisione, frutto di un'iniziativa popolare, della legge sui prodotti del tabacco con cui s'intende bandire la pubblicità di tali prodotti allo scopo di proteggere bambini e giovani.

Nel frattempo, il comitato promotore dell'iniziativa «Giovani senza tabacco» si è detto deluso per la piega presa dai dibattiti: la legge d'applicazione presenta troppe scorciatoie, consentendo ancora la pubblicità per sigari e sigarette. In particolare, destano incomprensione le eccezioni previste per le sponsorizzazioni di manifestazioni o la vendita itinerante in luoghi pubblici. A detta del comitato si tratta di eccezioni anticostituzionali che aggirano la volontà popolare.

Voto ai sedicenni?

All'ordine del giorno del Consiglio nazionale nel corso della prima settimana di sessione figura ancora una volta la questione del diritto di voto ai sedicenni. La commissione preparatoria si è detta sempre contraria, venendo tuttavia sconfessata più volte dal plenum.

Per la commissione, la questione non ha raccolto adesioni a sufficienza: 15 i Cantoni contrari e i partiti di destra (UDC, PLR e l'Alleanza del Centro). Gli oppositori non vogliono dissociare la maggiore età civica e civile, né il diritto di voto e di eleggibilità. A livello cantonale, per il momento solo Glarona, in seguito ad una decisione della Landsgemeinde del 2007, ha osato fare questo passo. Vittima dell'esodo dei suoi giovani, l'istituzione per eccellenza della democrazia diretta glaronese aveva scelto di inviare un segnale per incitarli a restare.

I favorevoli portano spesso e volentieri l'esempio dell'Austria che da una decina d'anni ammette il diritto di voto a partire dai 16 anni. L'esperienza è considerata positiva, visto che apparentemente i giovani di 16 anni e i 17 anni votano più di frequente rispetto agli elettori più «anziani».

Ferrovia

L'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria figura fra i temi rilevanti in programma: i 2,6 miliardi di franchi per tali opere, in particolare un tunnel di nove chilometri sulla linea delle FFS Ginevra-Losanna e sull'ampliamento continuo a doppio binario della galleria di base del Lötschberg, non sono contestati.

Il Consiglio degli Stati ha leggermente esteso l'elenco dei progetti presi in considerazione. La maggioranza della commissione preparatoria del Consiglio nazionale dovrebbe seguire i desideri dei «senatori».

Ucraina

Diverse mozioni in agenda nelle due camere chiedono l'istituzione di un fondo per la ricostruzione dell'Ucraina devastata dalla guerra. Non viene menzionato alcun importo specifico, anche se eventuali aiuti dovrebbero essere riconosciuti come uscite straordinarie, al fine di escluderle dal freno all'indebitamento.

Il Consiglio degli Stati deve anche pronunciarsi su cinque mozioni del Consiglio nazionale che chiedono l'istituzione di una base di diritto internazionale per il pagamento di riparazioni da parte della Russia, in particolare facendo capo ai beni statali bloccati.

Gaza

Anche la guerra in corso a Gaza terrà impegnati i parlamentari. Dopo aver tentato di tagliare i fondi all'Agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti ai palestinesi (Unrwa) a dicembre, la destra ci riprova.

Una mozione chiede la creazione di un gruppo di lavoro che esamini i contributi versati dalla Svizzera a organizzazioni e istituzioni attive in Medio Oriente, con l'obiettivo di negare i finanziamenti a quelle che incitano all'odio o partecipano ad azioni violente. La sinistra e i Verdi cercheranno di opporsi a questa iniziativa, sullo sfondo della sospensione dei finanziamenti dell'Unrwa da parte di diversi Paesi.

Allontanamento richiedenti asilo eritrei

L'asilo sarà di nuovo al centro delle discussioni. Dallo scorso luglio, le donne e le ragazze afghane che da tempo vivono legalmente in Svizzera possono chiedere lo status di rifugiato presentando una nuova domanda d'asilo. Secondo il Governo, questo cambiamento è giustificato dal peggioramento delle condizioni di vita delle donne dopo la presa di potere dei Talebani.

UDC e PLR temono un maggiore afflusso di persone dal Paese asiatico e chiedono che si ritorni alla prassi precedente. La commissione competente del Consiglio nazionale ha rifiutato per poco di sostenere una mozione dell'UDC in tal senso, proponendo però controlli più severi quale compromesso. Il Consiglio degli Stati voterà su una mozione identica presentata dell'ex senatore Philippe Bauer (PLR/NE).

Un'altra mozione del PLR riapre la questione dei richiedenti asilo eritrei respinti. La Svizzera dovrebbe attivarsi per cercare un accordo di transito con un Paese terzo. Si prevede che la Camera dei Cantoni approverà la mozione. Al Nazionale, un atto parlamentare simile è stato respinto di poco nel dicembre scorso.