Votazioni Leggi Covid e terrorismo: Amici Costituzione per due no

ns, ats

15.4.2021 - 12:32

Michael Bubendorf, membro del comitato direttivo dell'associazione Amici della Costituzione, durante la conferenza stampa odierna.
Michael Bubendorf, membro del comitato direttivo dell'associazione Amici della Costituzione, durante la conferenza stampa odierna.
Keystone

L'Associazione Amici della Costituzione ha lanciato oggi la sua campagna contro la Legge COVID-19 e quella sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT).

15.4.2021 - 12:32

I due oggetti, entrambi sottoposti al giudizio popolare il prossimo 13 giugno, minacciano lo stato di diritto, sostiene l'organizzazione.

Da soli gli Amici della Costituzione, che contano circa 7000 membri, sono riusciti a raccogliere 90'000 firme (ne bastavano 50'000) per combattere la Legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all'epidemia di COVID-19 (Legge COVID-19) e hanno contribuito in modo significativo (con oltre 57'000 sottoscrizioni) al referendum contro la MPT.

Nel corso di una conferenza stampa trasmessa in linea, hanno soprattutto manifestato il loro malumore nei confronti della Legge COVID-19, dichiarata urgente dal parlamento e in vigore dalla fine di settembre del 2020 fino al 31 dicembre di quest'anno. Vogliono impedire che i poteri speciali conferiti al Consiglio federale siano legittimati retroattivamente. Inoltre un no nelle urne costituirebbe un segnale affinché una tale norma non sia elaborata in futuro in occasione di altre pandemie, ha detto Michael Bubendorf, membro del comitato direttivo dell'associazione.

A suo avviso la legge non è necessaria. Per il Consiglio federale, che ha lanciato la sua campagna lunedì, invece lo è per sostenere finanziariamente oltre un milione di persone e più di 100'000 imprese colpite dalla crisi. Secondo Bubendorf, il governo può garantire gli aiuti con decreti federali anche senza poteri di emergenza.

Legge liberticida

La legge è liberticida e fonte di disparità di trattamento, ha dal canto suo affermato Nicolas A. Rimoldi, presidente del movimento giovanile Mass Voll (la misura è colma), facendo riferimento alle discriminazioni di persone non vaccinate e alla sorveglianza tramite il tracciamento dei contatti delle persone infette.

Tutta una serie di articoli della Costituzione sono stati violati dalle misure di lotta contro il coronavirus e «democrazia diretta e federalismo sono finiti in terapia intensiva», ha deplorato.

Per Josef Ender, portavoce dell'Aktionsbündnis Urkantone (alleanza d'azione dei cantoni primitivi, ossia Uri, Svitto, Nidvaldo e Obvaldo), la legge ha comportato più svantaggi che vantaggi. «Perché tre quarti dei ristoranti hanno problemi?», ha chiesto provocatoriamente, assicurando comunque che il referendum non combatte gli aiuti all'economia, ma il regime di diritto di necessità. La miglior cosa che le autorità possano fare è interrompere il semiconfinamento e levare tutte le misure. Ci sono alternative, ha affermato.

Gli ha fatto eco Marion Russek, copresidente degli Amici della Costituzione, fornendo come esempio concreto una mozione del consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ). Il testo chiede il trasferimento delle misure di sostegno in una legge specifica sull'aiuto finanziario.

Misure di polizia

Gli Amici della Costituzione non risparmiano neppure le critiche contro la nuova legge per lottare contro il terrorismo, che sostituisce la presunzione di innocenza con una «presunzione di pericolosità», ha dichiarato Bubendorf. La definizione di terrorismo è stata ampliata a tal punto che ogni cittadino, persino bambini di dodici anni, può ora essere sospettato per una semplice dichiarazione controversa. La nuova definizione è stata fortemente criticata dall'ONU, ha ricordato. Lo stato di diritto e i diritti fondamentali «non sono negoziabili», ha insistito Russek.

La legge, adottata dalle Camere federali in settembre, prevede tra l'altro misure contro individui che rappresentano una minaccia ma che non possono essere oggetto di un procedimento penale. Tra le misure preventive previste figurano ad esempio l'obbligo di presentarsi a un posto di polizia, così come il divieto di avere contatti, di lasciare il paese, di accedere ad aree determinate oppure in casi estremi la residenza coatta. Le misure si applicheranno anche ai giovani a partire dai dodici anni. Gli arresti domiciliari saranno applicabili dall'età di 15 anni.

Ad eccezione degli arresti domiciliari, tutte queste misure saranno ordinate dalla polizia, non da un tribunale, ha detto Bubendorf. Questo mina seriamente il principio cardinale della separazione dei poteri, che è il motivo per cui molti agenti di polizia si oppongono alla legge, ha aggiunto.

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