VotazioniLex Netflix: nessuna suspense, «sì» al 58,4%
fc, ats
15.5.2022 - 17:26
Ci si attendeva un risultato risicato, e invece è apparso fin dalla chiusura dei seggi a mezzogiorno che la revisione della Legge sul cinema sarebbe stata chiaramente approvata dal popolo. I «sì» sono stati il 58,4%, la partecipazione del 39,5%.
fc, ats
15.05.2022, 17:26
15.05.2022, 17:30
SDA
Il «sì» odierno nasconde tuttavia realtà regionali assai differenti. Uno sguardo alla cartina dei risultati per comune permette di scoprire che la Svizzera italiana e la Romandia hanno sostenuto in modo quasi unanime la riforma.
Nella Svizzera tedesca, invece, la maggioranza dei comuni si è espressa contro la revisione legislativa. Nelle regioni urbane – e maggiormente popolate – è invece stata accolta. Questo spiega perché a livello cantonale solo sette cantoni l'hanno bocciata (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Sciaffusa, Appenzello Interno e Turgovia). In questi, i «no» non hanno mai superato il 58% (il più ostile è Sciaffusa con il 57,8%).
Tra i cantoni favorevoli, spiccano Vaud e Ginevra con rispettivamente il 76,1% e 74,6% di «sì». Percentuale sopra il 70% anche a Neuchâtel (70,5%). In Ticino i favorevoli sono stati il 58,1% dei votanti, nei Grigioni il 56,6%.
Questi risultati sono ovviamente stati ben accolti dai favorevoli alla revisione della Lex Netflix. «È una grande notizia per il cinema svizzero», afferma il PVL su Twitter. «È un segnale forte per il cinema svizzero, la diversità culturale e linguistica del nostro Paese», gli fa eco il PS.
La riforma, sostengono i Verdi in un cinguettio, obbliga i giganti internazionali dello streaming a dare un contributo equo alla creazione di valore aggiunto locale. Per l'Alleanza del Centro i servizi di streaming e le emittenti televisive svizzere sono ora sullo stesso piano.
Per il PLR, però, la qualità non migliorerà con un consumo obbligatorio regolato per legge, definita «paternalistica». Per il democentrista Mike Egger (SG) la popolazione riceverà ora un programma televisivo ordinato dallo Stato. I servizi di streaming diventeranno inoltre più costosi con la nuova legge.
In base alla nuova legge, le piattaforme online come Netflix, Disney e Amazon dovranno versare ogni anno – come fanno già da decenni le emittenti svizzere – almeno il 4% del fatturato lordo per la produzione di pellicole «made in Switzerland». La norma obbliga inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa.
Anche le emittenti straniere che trasmettono finestre pubblicitarie rivolte al pubblico svizzero dovrebbero contribuire alla pluralità dell'offerta cinematografica. La modifica legislativa prevede che possano partecipare direttamente alle produzioni svizzere o versare una tassa sostitutiva per la promozione del cinema nazionale.