Criminalità Lucerna: allenatore di calcio filma bambini nudi

ATS

18.4.2019 - 10:00

Nel Canton Lucerna, un allenatore di calcio 21enne ha filmato di nascosto bambini, per lo più maschi, nudi sotto la doccia negli spogliatoi di piscine o palestre.
Nel Canton Lucerna, un allenatore di calcio 21enne ha filmato di nascosto bambini, per lo più maschi, nudi sotto la doccia negli spogliatoi di piscine o palestre.
Source: KEYSTONE/AP/NATACHA PISARENKO

Un allenatore di calcio ha filmato di nascosto in diversi spogliatoi del cantone di Lucerna circa 80 bambini in poco più di un anno, riferiscono giovedì i  giornali del gruppo editoriale CH-Media. Il 21enne svizzero è stato arrestato.

I fatti sono avvenuti tra novembre 2017 e dicembre 2018, ha indicato a Keystone-ATS il portavoce della procura lucernese Simon Kopp, confermando le informazioni della stampa.

L'uomo ha ripreso bambini, per lo più maschi, nudi sotto la doccia per mezzo di una videocamera posizionata negli spogliatoi di piscine o palestre. Talvolta ha filmato anche dall'esterno verso l'interno di edifici.

Vittime delle riprese sono state tre classi di scuola elementare di Horw (LU), e due classi di Neuenkirch (LU), come anche quattro squadre junior del club sportivo di Emmen (LU). Sulle immagini appaiono anche una decina di insegnanti e allenatori.

Si procede all'identificazione delle vittime

Le autorità stanno procedendo ora all'identificazione delle vittime. I genitori dei bambini delle classi interessate sono stati informati per iscritto questa settimana.

Il sospetto è stato arrestato dopo che un cliente della piscina di Emmen aveva notato un cellulare nascosto utilizzato per filmare. Secondo il portavoce del ministero pubblico l'uomo ha riconosciuto i fatti. Il 21enne è riuscito a entrare negli spogliatoi tra l'altro come artigiano.

Secondo la stampa il sospetto è assistente allenatore del club sportivo di Emmen. Ha dovuto dare le dimissioni e gli è stato vietato l'accesso.

La polizia ha perquisito la casa del sospetto e ha sequestrato numerosi supporti informatici. Secondo il portavoce della procura non vi sono prove che l'uomo abbia messo in internet i video che ha realizzato. Le riprese sono di «cattiva» qualità e le persone sono difficilmente identificabili.

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