Sanità Ruth Dreifuss introdusse la LAMal, ora è delusa: «Si son fatti solo rattoppi»

ats

3.9.2023 - 09:36

La ginevrina introdusse la LAMal nel 1994.
La ginevrina introdusse la LAMal nel 1994.
Keystone

L'evoluzione della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) non piace affatto all'ex consigliera federale Ruth Dreifuss, che la introdusse nel 1994 quando guidava il Dipartimento federale dell'interno (DFI).

ats

«Stiamo facendo bricolage da 30 anni», ha deplorato la ginevrina intervistata da «Le Matin Dimanche».

«Quando abbiamo vinto la votazione, ho detto ai miei collaboratori che bisognava aprire il cantiere delle revisioni, perché la legge aveva dei difetti che andavano corretti progressivamente», ha rivelato Dreifuss all'edizione odierna del domenicale romando. «Ma il cantiere non è mai veramente cominciato, quello che si fa è solo rabberciare».

In 10 cantoni si riducono i contributi

La socialista ha utilizzato una metafora per spiegare la situazione. «Non c'è un pilota sull'aereo. O meglio, ce ne sono troppi e tutti tirano in direzioni diverse. Quindi l'aereo non vola dritto. Non si schianta, ma molti passeggeri sono sballottati».

L'83enne evidenzia un'altra promessa non mantenuta: i sussidi dovevano seguire lo sviluppo dei costi della sanità, con una ripartizione delle spese fra Confederazione e cantoni. Berna sta mantenendo questo impegno, ma numerosi cantoni no, si è rammaricata Dreifuss.

Come emerso qualche giorno fa, in dieci hanno addirittura ridimensionato i loro contributi.

Dreifuss contro Ricklin

«Non sono del tutto disperata: alcune proposte esistenti sono sensate», ha comunque aggiunto, citando ad esempio la cassa malattia pubblica che il PS vorrebbe introdurre. Questa però dovrebbe essere unica: «Altrimenti dovrà allinearsi alla concorrenza».

Dreifuss invece respinge fermamente la proposta della consigliera di Stato zurighese dell'UDC Natalie Rickli di sopprimere l'assicurazione obbligatoria.

Per l'ex consigliera federale, ciò sarebbe un attacco al principio di solidarietà. «Bisogna ricordarsi che prima della LAMal non c'era sostegno fra malati e sani, né fra giovani e anziani», ha sottolineato.