AmbientalismoSvizzera, manifestazioni contro le centrali a combustibili fossili
daoe, ats
3.3.2023 - 12:12
Il movimento ambientalista «Sciopero per il clima» vuole una moratoria sulla costruzione e sull'esercizio delle centrali a combustibili fossili. A tal fine, ha indetto per oggi una serie di manifestazioni in otto città svizzere.
daoe, ats
03.03.2023, 12:12
03.03.2023, 12:58
SDA
La giornata odierna sarà caratterizzata da proteste a sostegno di questa causa in tutto il mondo. Nella Confederazione sono previste dimostrazioni ad Aarau, Berna, Losanna, Lucerna, Neuchâtel, Sion, San Gallo e Zurigo.
In una conferenza stampa a Berna, gli attivisti di «Sciopero per il clima» hanno inoltre sottolineato come sia necessario risparmiare elettricità, un obiettivo da raggiungere attraverso una tariffazione progressiva della stessa.
I privati dovrebbero poter acquistare gratuitamente una certa quantità di corrente, mentre oltre questo livello minimo i prezzi dovrebbero salire e di molto. In questo modo, sarebbe più costosa l'elettricità per una Jacuzzi che per cucinare, hanno spiegato davanti ai media.
Ridurre l'attività di settori ad alto consumo e orario ridotto
Secondo il movimento poi, in caso di minaccia di una grave carenza elettrica bisognerebbe ridurre l'attività di settori ad alto consumo come l'industria siderurgica o del cemento.
Allo stesso tempo, l'orario di tutti i lavoratori andrebbe ridotto, mantenendo i salari invariati, mentre il trasporto pubblico andrebbe sovvenzionato con una tassa sugli utili in eccesso per aziende che approfittano della guerra come Glencore o Shell.
Centrali come quella di Birr nel mirino
A livello svizzero, nel mirino degli ambientalisti ci sono per esempio le otto turbine della centrale di riserva situata a Birr (AG), che emettono 6200 tonnellate di CO2 al giorno, si legge in un comunicato in cui non si esita a parlare di «follia».
Gli organizzatori delle manifestazioni intendono dunque protestare contro i progetti di costruzione di impianti simili, come a Cornaux (NE), e contro il terminale di gas naturale liquefatto (GNL) previsto a Muttenz (BL).
«Sciopero per il clima» critica in generale l'espansione delle infrastrutture legate ai combustibili fossili e «l'approccio antidemocratico del Consiglio federale». La Svizzera infatti, viene fatto notare, dipende dall'importazione di petrolio, gas e uranio da regimi dittatoriali come la Russia.