Covid Masserey: «La situazione in Svizzera resta favorevole»

ATS

8.6.2021

Virginie Masserey,
Virginie Masserey,
KEYSTONE

La situazione relativa al coronavirus continua a essere favorevole: i casi sono in calo come anche i ricoveri e le consegne dei vaccini hanno un buon ritmo, ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Berna Virginie Masserey, responsabile sezione di controllo delle infezioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

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«È troppo presto per valutare l'impatto dell'ammorbidimento delle misure del 31 maggio, ma si può essere positivi in prospettiva dell'estate».

Oggi i nuovi casi di Covid registrati nelle 24 ore sono 429: il numero da venerdì è al di sotto dei 500, valore che non si aveva più dalla fine di settembre, ha detto Masserey, sottolineando che la flessione si osserva in tutte le fasce di età e che anche il numero dei morti è basso.

A livello internazionale la situazione in Svizzera - ha aggiunto - è simile a quella dei paesi vicini, mentre in Gran Bretagna i casi stanno aumentando e a preoccupare è la variante Delta.

Moderna e Pfizer efficaci contro le mutazioni

Masserey ha assicurato che i vaccini autorizzati in Svizzera - oggi sono giunte 100'000 dosi di vaccino Pfizer e mezzo milione di dosi di Moderna sono attese per fine settimana - sono efficaci anche contro le mutazioni.

Attualmente 3,4 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, ossia il 40% della popolazione. Ad essere completamente vaccinata è il 24% della popolazione.

Immunizzati minimo sei mesi

È importante - ha sottolineato - che la disponibilità a vaccinarsi resti elevata per raggiungere un alto livello di protezione dalle varianti. Anche alle persone che hanno avuto il coronavirus è raccomandato farsi vaccinare sei mesi dopo l'infezione e una dose è sufficiente anche per ottenere un certificato di vaccinazione valido.

Per quanto riguarda la durata di copertura vaccinale, «attualmente - ha detto Masserey - la protezione del vaccino è valutata ad almeno sei mesi, ma si suppone che possa essere più lunga e di conseguenza si sta esaminando se possa essere estesa fino a nove-dodici mesi. Ci esprimeremo su questo aspetto nei prossimi giorni», ha detto.

Il certificato Covid non dà un «via libera» a tutto

Riguardo al certificato Covid, il processo di trasferimento dei dati dai vari database sta funzionando, ha dichiarato Linda Nartey medico cantonale bernese e vice presidente dell'Associazione dei medici cantonali. La fase pilota è in corso. Il calendario è ambizioso - ha detto - dal momento che il certificato Covid dovrà essere introdotto in tutta la Svizzera alla fine di giugno.

Per Berna, ha affermato Nartey, ciò è fattibile, ma ha precisato di non potersi esprimere per gli altri cantoni.

Masserey ha tuttavia sottolineato che il certificato Covid non è un pass valido per andare liberamente ovunque: chi progetta le vacanze deve sempre informarsi prima in modo puntuale sui vari requisiti richiesti in base alla destinazione.