Svizzera Metodo del tosaerba per le spese della Confederazione?

hm, ats

7.6.2024 - 16:00

Ciascuna sovvenzione e ogni spesa ha il suo difensore.
Ciascuna sovvenzione e ogni spesa ha il suo difensore.
Keystone

Approccio in stile tosaerba per le spese della Confederazione: se parlamento e il Consiglio federale non riusciranno a presentare un bilancio che rispetti il freno all'indebitamento tutte le spese dovranno essere tagliate in modo lineare, per esempio del 2% o del 5%.

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Lo propone Philip Mosimann, esponente di spicco del PLR, che pensa anche un'iniziativa popolare.

«La popolazione non si rende conto che l'intera Svizzera beneficia di finanze federali sane», afferma il presidente di Freunde der FDP (Amici del PLR), associazione di mecenati del Partito liberale radicale, in un'intervista pubblicata oggi dall'Aargauer Zeitung. «E a Berna non mancano mai le idee su come spendere i soldi. Dobbiamo disciplinare i politici riducendo i finanziamenti: togliere i fondi è l'unica cosa che funziona, in caso contrario non succede nulla. Altrimenti i politici sono creativi: lo abbiamo visto con il tentativo di aggirare il freno all'indebitamento con l'accordo da 15 miliardi per l'esercito e l'Ucraina».

«Ogni consigliere federale potrebbe risparmiare nel proprio dipartimento, ma non lo fa», argomenta l'ex presidente della direzione di Bucher Industries e consigliere di amministrazione di altri importanti gruppi. «Prendiamo l'Ufficio federale dell'agricoltura: è in continua espansione, al contrario delle terre coltivabili. La logica della crescita sembra irreversibile presso la Confederazione. Se fosse un'azienda e io fossi il Ceo troverei subito 5 miliardi di franchi che potrebbero essere risparmiati: in primo luogo nell'amministrazione e in secondo luogo negli oltre 50 miliardi di franchi di sussidi che vengono erogati ogni anno».

Ma ogni sovvenzione – ribattono i giornalisti – ha la sua lobby. «Sì, è per questo che le camere federali sono incapaci di risparmiare. Così come il governo. Tutto ciò invoca la necessità di un'iniziativa popolare», risponde l'intervistato. Il contenuto della modifica costituzionale? «Quando il parlamento e il Consiglio federale non sono in grado di presentare un bilancio che rispetti il freno all'indebitamento, tutte le spese dovrebbero essere tagliate in funzione del deficit, in modo lineare, con il meccanismo del tosaerba: ciascuna voce andrebbe ridotta del 2%, 3% o 5%, dai sussidi ai costi per il personale amministrativo, passando per le indennità dei parlamentari».

«Dopo il taglio lineare, il parlamento potrebbe tornare a mercanteggiare sulle singole poste, ma solo nel quadro del bilancio di spesa conforme al freno all'indebitamento», spiega Mosimann. «La Realpolitik dimostra che questo automatismo è l'unico modo per disciplinare il desiderio sfrenato di spesa del parlamento: altrimenti ognuno si limiterà a servire le proprie clientele», aggiunge. «E anche nel PLR non tutti sono dei santi».

Questa sarà la prima iniziativa popolare degli Amici del PLR? «È solo un'idea, ma non dimentichiamo che il freno all'indebitamento era stato approvato dal popolo con l'85%: sono convinto che non si possa ora evitare un freno all'indebitamento 2.0».

Magari però – argomentano i cronisti della testata dell'editore CH Media – una simile proposta borghese avrebbe meno chance dell'iniziativa popolare «per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo» lanciata dalla Gioventù socialista, che prevede un'aliquota di imposta del 50% sulle successioni di oltre 50 milioni di franchi. «Può essere», risponde l'imprenditore. «La proposta è così estrema che dieci anni or sono avrei detto: una cosa del genere non ha alcuna possibilità di essere accettata dalla gente». Le cose sono però cambiate: «nel frattempo non se sono più così sicuro».

«Il fattore invidia è aumentato in modo massiccio», sostiene Mosimann. «E ognuno pensa soprattutto a se stesso: mi riguarda direttamente? Nel caso dell'iniziativa sull'imposta di successione, colpirebbe poche persone. Chi ha 50 milioni o più? Molti non si rendono però conto che l'intero paese va in rovina se le aziende di famiglia vengono distrutte o trasferite all'estero».

«A questo si aggiunge l'ignoranza. Chi è a conoscenza del fatto che il 5% paga i due terzi dell'imposta federale diretta? E che quasi una famiglia su due ne è esente? Quando si parlerà di tassa di successione, si dirà invece: i ricchi dovrebbero pagare!». Secondo Mosimann anche le conseguenze della pandemia di coronavirus non devono essere sottovalutate. «Molte persone hanno ricevuto denaro senza lavorare e lo stato aveva abbastanza per tutti: questo ha formato le coscienze», conclude.