Anche la Svizzera sarà al tavolo dei negoziati per stabilire la politica europea in materia di asilo e migrazione. Lo ha assicurato il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer incontrando oggi a Berlino la consigliera federale Karin Keller-Sutter.
Di fronte ai media dopo l'incontro con Seehofer, la ministra di giustizia elvetica ha affermato di riporre grandi speranze nella presidenza tedesca di turno dell'UE. Keller-Sutter e Seehofer hanno parlato di «eccellenti relazioni di lavoro» tra Svizzera e Germania.
La Svizzera, quale membro associato dell'area Schengen-Dublino, considera molto importante partecipare alle discussioni sulla riforma della politica migratoria, materia nella quale dispone di una grande competenza, ha aggiunto Keller-Sutter citando il rapido esame preliminare delle domande d'asilo come esempio che potrebbe servire da modello.
La consigliera federale si è trovata d'accordo su tutti i punti esposti da Seehofer. E si è detta fiduciosa sulle capacità della Germania di riuscire a trovare un accordo per un patto migratorio europeo. È «una questione di mestiere politico», ha osservato.
Seehofer ha delineato cinque punti sui quali, a suo parere, si dovrebbe raggiungere un accordo nell'UE: in primo luogo una migliore cooperazione con i paesi di origine dei rifugiati e dei migranti; in secondo un maggior sostegno ai paesi di transito; in terzo luogo il rimpatrio congiunto da parte dell'agenzia europea per le frontiere Frontex; poi l'apertura di canali di migrazione legale, ad esempio attraverso un maggior numero di permessi di lavoro; e non da ultimo una maggiore protezione delle frontiere esterne dell'UE.
Oltre che di politica migratoria i due ministri hanno discusso anche dell'attuale situazione pandemica e delle questioni di sicurezza interna e di cooperazione di polizia.