L'ondata estiva del Covid Numeri in crescita e il Governo va in vacanza: ecco cosa ne pensa l'esperto

Di Anna Kappeler e Uz Rieger

1.7.2022

Persone sul Lago di Zurigo: «Possiamo goderci l'estate», dice il medico cantonale Rudolf Hauri. Tuttavia, invoca cautela in determinate situazioni. Perché la pandemia non è ancora finita.
Persone sul Lago di Zurigo: «Possiamo goderci l'estate», dice il medico cantonale Rudolf Hauri. Tuttavia, invoca cautela in determinate situazioni. Perché la pandemia non è ancora finita.
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L'ondata estiva è arrivata, gli ospedali tornano all'uso obbligatorio delle mascherine. Il Governo non vede la necessità di intervenire e si prende una pausa estiva. Rudolp Hauri, presidente dell'Associazione dei medici cantonali della Svizzera, mette in guardia dagli allarmismi e invita alla cautela.

Di Anna Kappeler e Uz Rieger

Gli ultimi dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) mostrano una chiara tendenza: martedì sono state segnalate 33.108 nuove infezioni nell'arco di sette giorni. Il numero di casi è quindi aumentato del 34% in una settimana. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati del 19,5% rispetto alla settimana precedente.

Nel frattempo, l'UFSP mantiene la sua valutazione della situazione, secondo la quale l'aumento non comporterà un grave onere per il sistema sanitario in considerazione dell'immunità diffusa nella popolazione e della stagionalità della Sars-CoV-2.

Il Consiglio federale ha inoltre annunciato, dopo la riunione di giovedì, di ritenere «improbabile» un onere corrispondente per gli ospedali. 

Ma allo stesso tempo il Governo avverte che nei prossimi mesi, fino alla primavera del 2023, «sarà necessaria una maggiore vigilanza e reattività per poter adottare tempestivamente le misure appropriate, se necessario». Con il passaggio alla situazione normale prevista dalla legge sulle epidemie il 1. aprile, i Cantoni sono ora nuovamente «responsabili dell'ordine delle misure».

Ospedali in allerta

Sempre più ospedali, d'altro canto, sono già in allerta e alcuni stanno reintroducendo l'obbligo generale di indossare una mascherina, dopo che nel frattempo era stato revocato.

Tra di essi quello cantonale dei Grigioni e alcuni nosocomi zurighesi. In Ticino tale obbligo, giova ricordarlo, non è mai venuto meno.

In sostanza la situazione non è chiara e anche i messaggi ufficiali di politici ed esperti rischiano di essere contraddittori. blue News ha voluto vederci più chiaro e ha chiesto al medico cantonale Rudolf Hauri come valuta la situazione.

Signor Hauri, al momento il Consiglio federale non vede la necessità di intervenire e va in vacanza. È corretto dal punto di vista epidemiologico?

Chi è Rudolf Hauri
Rudolf Hauri
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Rudolf Hauri è uno specialista in medicina legale. Dal 2002 è medico cantonale del cantone di Zugo e dal 2017 anche presidente dell'Associazione dei medici cantonali della Svizzera.

Dobbiamo rimanere attenti e osservare la situazione. L'onere per il sistema sanitario rimane centrale nella valutazione della situazione. Attualmente non riteniamo che l'aumento del carico di lavoro ospedaliero attualmente osservato non possa essere gestito.

Si dice che le varianti di Omicron dominanti non causino decorsi gravi. Possiamo quindi rilassarci e goderci l'estate?

Non è vero che le varianti di Omicron circolanti non possono causare gravi forme della malattia. Di fatto, però, non ci sono indicazioni che causino un aumento del numero di decorsi gravi nel nostro Paese. L'allarmismo non è quindi opportuno alla luce dell'attuale movimento del numero di casi, e possiamo goderci l'estate.

Tuttavia, anche la totale negligenza non deve essere la regola. Soprattutto quando si entra in contatto con persone a rischio o in istituzioni sanitarie esposte, ad esempio, è opportuno continuare o riprendere a indossare la mascherina.

Anche la considerazione per gli altri esseri umani è una cosa ovvia. Chiunque presenti dei sintomi non dovrebbe, ad esempio, andare al lavoro senza protezione o abbracciare gli altri, ma dovrebbe mantenere le distanze. Continuano a valere anche le note regole igieniche. La pandemia non è finita.

I cantoni, che ora sono responsabili, possono evitare un'altra ondata di Covid?

La responsabilità corrisponde alla distribuzione delle competenze stabilita dalla Legge sulle epidemie. In una situazione normale, la maggior parte dei compiti di gestione delle pandemie è di competenza dei Cantoni. Oltre alla fornitura di cure, test e vaccinazioni, sono comprese anche le misure di protezione della popolazione. Lo scambio tra i Cantoni, la Confederazione e la comunità scientifica è assicurato anche durante le vacanze estive.

La Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità è in standby durante il periodo estivo e nei mesi successivi. Nel suo ruolo di organo di coordinamento, elaborerà e raccomanderà misure proporzionate nel caso di una situazione di tensione epidemiologica che potrebbe minacciare i servizi sanitari in tutta la Svizzera e oltre.

Non siamo più in una fase di prevenzione dell'ondata. L'immunizzazione di base protegge fondamentalmente la popolazione da gravi epidemie. Pertanto, al momento non c'è motivo di modificare le responsabilità abituali in una situazione normale.

È necessario rendere nuovamente obbligatorie le mascherine negli ospedali e in altri luoghi?

I cantoni sono attenti e la capacità di reazione delle autorità, per quanto sensata a livello cantonale, è effettivamente data. Nelle strutture sanitarie come ospedali, ambulatori, strutture socio-sanitarie, ecc. ha perfettamente senso indossare mascherine per la protezione delle persone deboli, dopo una valutazione dei rischi e dei criteri e le raccomandazioni tecniche.

Le decisioni sull'uso e sulle modalità delle misure di protezione, tuttavia, appartengono alla responsabilità quotidiana delle istituzioni stesse. A tal fine non sono necessari ordini ufficiali specifici. L'obbligo generale di indossare la mascherina solo nei trasporti pubblici non ha alcuna influenza sulla trasmissione del virus in altri gruppi di persone e quindi attualmente non ha alcun significato come misura isolata.

Cosa possiamo aspettarci in autunno e in inverno?

La Confederazione ha descritto i possibili scenari nel suo documento di base. Non è possibile prevedere in modo affidabile come si svilupperà effettivamente il numero di infezioni nei mesi autunnali e invernali del 2022/23.

Tuttavia, sulla base dell'esperienza dei primi due anni di pandemia e delle pandemie precedenti, è plausibile che il numero di infezioni aumenti stagionalmente in autunno. Resta da vedere quali varianti saranno dominanti e con quale influenza sanitaria, e quali vaccini approvati porteranno a un rafforzamento dell'immunità di base in quali gruppi di persone.

Per chi ha senso un secondo richiamo?

Il Consiglio federale ha annunciato mercoledì che l'UFSP e la Commissione federale per le vaccinazioni forniranno informazioni sulle raccomandazioni di vaccinazione aggiornate prima delle vacanze estive. Questo aiuterà i cantoni nella loro pianificazione.

Sono consapevoli che ogni ulteriore vaccinazione di richiamo che potrebbe essere necessaria deve essere offerta il prima possibile dopo la raccomandazione emessa, anche se la vaccinazione della popolazione generale non è l'obiettivo principale.

Nota: l'intervista è stata condotta per iscritto.