Berna Le Organizzazioni dei disabili chiedono i pari diritti in un raduno a Berna

tl, ats

9.3.2022 - 15:56

In un'azione congiunta che oggi ha radunato centinaia di persone a Berna, le organizzazioni di persone con disabilità hanno rivendicato parità di diritti e chiesto alle autorità un maggior impegno in tal senso.
In un'azione congiunta che oggi ha radunato centinaia di persone a Berna, le organizzazioni di persone con disabilità hanno rivendicato parità di diritti e chiesto alle autorità un maggior impegno in tal senso.
Keystone

In un'azione congiunta che oggi, mercoledì, ha radunato centinaia di persone a Berna, le organizzazioni di persone con disabilità hanno rivendicato parità di diritti e chiesto alle autorità un maggior impegno in tal senso.

tl, ats

La Svizzera è ancora lontana dalla parità di diritti per le persone con disabilità, le quali si sentono abbandonate. La codeterminazione, la libertà di scelta e la partecipazione non sono garantite, scrive in un comunicato odierno Inclusion Handicap, l'organizzazione mantello delle associazioni dei disabili in Svizzera.

Secondo l'organizzazione, la Svizzera non applica sistematicamente e con coerenza la Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPD, in inglese CRDP), che ha ratificato nel 2014 ed è finora sottoscritta da 184 Stati.

Uno dei motivi sta nel fatto che non è stato ancora ratificato il protocollo facoltativo alla CDPD, il quale consente ai disabili che hanno esaurito tutti le possibilità di far valere i loro diritti a livello nazionale di ricorrere al Comitato della Convenzione delle Nazioni Unite.

Una petizione per i pari diritti

Con una petizione, Inclusion Handicap chiede ora al Consiglio federale di avviare rapidamente la ratifica di questo protocollo opzionale.

Il comitato ad hoc dell'ONU esaminerà dal 14 al 16 marzo il primo rapporto della Svizzera sull'attuazione della CDPD. Una delegazione di Confederazione e Cantoni risponderà alle domande dei membri del comitato.

Nel suo rapporto il Consiglio federale ha constatato che la situazione dei diretti interessati è migliorata notevolmente: gli edifici e i trasporti pubblici sono più facilmente accessibili e l'assicurazione per l'invalidità punta maggiormente sull'integrazione professionale.

L'esecutivo ammette però che tuttora sussistono ostacoli alla partecipazione delle persone con disabilità in molti ambiti della vita, quali il lavoro, la formazione, la salute, l'alloggio, il tempo libero o la cultura.

Il Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha spiegato che il Consiglio federale dovrebbe affrontare le priorità future della politica in materia di disabilità alla fine di quest'anno. In questo quadro saranno prese in considerazione le raccomandazioni del comitato delle Nazioni Unite.

Un «rapporto ombra» per il comitato ad hoc Onu

Inclusion Handicap riferisce di aver presentato al comitato ad hoc un «rapporto ombra» aggiornato che mostra chiaramente come la Svizzera non ha ancora soddisfatto i requisiti della CDPD.

«Vogliamo l'accesso all'istruzione, al mercato del lavoro, alle nuove tecnologie, alla cultura e allo sport», ha detto Verena Kuonen, co-presidente di Inclusion Handicap.

Diversi interventi hanno sottolineato che ci sono molti esempi di disposizioni non attuate della CDPD. «Gli alunni sordi devono finalmente poter comunicare e imparare nella loro lingua madre», ha rilevato Tatjana Binggeli, presidente della Federazione svizzera dei sordi.

Al raduno odierno a Berna erano presenti anche i «Reporter senza barriere», che producono contributi in formato audio, testo e video. L'obiettivo del progetto è quello di promuovere la prospettiva delle persone con disabilità nei media al di là degli stereotipi. I contributi sono pubblicati sulla piattaforma appena creata www.inclusive-media.ch.