Azioni di protesta, che si svolgono questa settimana in tutta la Svizzera hanno preso il via oggi davanti a un ospedale di Neuchâtel per denunciare le precarie condizioni di lavoro del personale sanitario confrontato con il coronavirus.
Sindacati e associazioni chiedono in particolare un bonus Covid-19, ossia uno stipendio mensile supplementare.
«All'inizio di questo periodo invernale, le malattie e l'esaurimento del personale sono segnalati quasi ovunque nelle istituzioni sanitarie», scrive l'alleanza delle professioni della salute «Insieme al personale sanitario» a margine di una conferenza stampa lunedì a Neuchâtel. Occorre quindi «che le disposizioni di legge relative all'orario massimo di lavoro e ai periodi di riposo non siano nuovamente sospese».
L'alleanza denuncia «il mancato riconoscimento» di chi è in prima linea contro la pandemia. Le autorità politiche e i datori di lavoro devono ora accordare la massima protezione agli operatori sanitari piuttosto che sopprimere i loro diritti, come nel corso della prima ondata, quando questi lavoratori erano confrontati con una carenza di materiale di protezione.
Tre saranno quindi le rivendicazioni al centro di questa settimana di protesta: un bonus Covid-19 sotto forma di un salario mensile aggiuntivo per il personale sanitario, più diritti sul posto di lavoro – maggiore partecipazione e migliore protezione – nonché migliori condizioni, per l'applicazione della legge sul lavoro e contro l'obbligo di rilevare precisamente il tempo dedicato alle cure.
Ondata di malcontento
A dare il via alla settimana di protesta è stata Neuchâtel con un'azione organizzata davanti all'ospedale Pourtalès tra le 10.30 e le 12.00 dove, secondo un fotografo di Keystone-ATS vi erano presenti circa 25 persone – dieci dipendenti e 15 sindacalisti. Secondo questi ultimi il personale non ha avuto l'autorizzazione a uscire per manifestare. Anche a Lucerna circa 25 persone si sono riunite prima della seduta del parlamento cantonale, mentre in Ticino i sindacati hanno organizzato una conferenza stampa a Bellinzona.
Altre azioni si svolgeranno, «nel rigoroso rispetto delle misure di protezione», martedì a Ginevra, Basilea e Lucerna, mercoledì a Losanna, Frauenfeld (TG) e Aarau, giovedì a Friburgo, Zurigo, San Gallo e nella Svizzera centrale. A Berna sabato in piazza federale si terrà la giornata definita di azione nazionale all'insegna del motto «Ora più che mai» che ha già raggiunto un numero massimo di partecipanti registrati secondo un concetto di protezione approvato dalle autorità, indica l'alleanza sul suo sito web.
L'alleanza è stata fondata alla fine di agosto dal Sindacato dei Servizi pubblici (VPOD/SSP), dall'Associazione svizzera degli infermieri (ASI) e da Syna. Da allora, ad essa hanno aderito una dozzina di associazioni e altri sindacati, tra cui Unione sindacale svizzera (USS), Unia e Travail Suisse.
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