8 marzo La politica svizzera chiede più impegno per le donne

tl, ats

8.3.2023 - 15:41

I sindacati chiedono "rispetto, più stipendio e più tempo" per le donne.
I sindacati chiedono "rispetto, più stipendio e più tempo" per le donne.
Keystone

In occasione della Giornata internazionale della donna, membri del Consiglio federale, sindacati e varie personalità hanno ammonito che, sebbene siano stati fatti progressi, non è ancora stato raggiunto l'obiettivo di una vera parità di diritti.

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«Molto è stato fatto, ma un bel po' resta ancora da fare – non molliamo!», ha scritto oggi la «ministra» della difesa Viola Amherd (Alleanza del Centro) su Twitter.

Da parte sua la collega responsabile della giustizia Elisabeth Baume-Schneider (PS) in un'intervista a «L'Illustré», sul sito del suo dipartimento e su Twitter ha ricordato alcune conquiste come il movimento #MeToo e la rielaborazione degli abusi all'interno della Chiesa cattolica. La prima consigliera federale giurassiana ha anche ricevuto a Berna sei giovani donne con cui ha affrontato vari temi, fra cui il femminicidio e la parità in politica.

Il presidente della Confederazione Alain Berset (PS), che lunedì davanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU a New York aveva già sottolineato il ruolo centrale della donna nella creazione di una pace durevole, su Twitter ha affermato: «Inflazione, guerra, violenza domestica: le donne subiscono sempre per prime gli effetti delle crisi. Dobbiamo agire e fare di più a favore dell'equiparazione dei diritti – non solo oggi in occasione della Giornata internazionale della donna, ma tutti i giorni. Le soluzioni sono note».

Da parte sua l'ex candidata al governo federale Eva Herzog (PS/BS) ha evidenziato, sempre su Twitter, che per la prima volta la presidenza del Consiglio degli Stati è interamente femminile: Brigitte Häberli-Koller (Alleanza del Centro/TG), lei stessa e Lisa Mazzone (Verdi/GE). «E ancor più importante: ieri in Consiglio degli Stati, nella revisione del diritto penale in materia sessuale, vi è stata una piccola rivoluzione. Il nostro impegno ostinato è stato ripagato».

La presidenza tutta femminile è stata messa in evidenza anche dalla Häberli-Koller all'inizio della seduta. Essa ha però pure ricordato che la quota di donne alla Camera dei Cantoni è di appena il 28%, e ciò non basta. L'impegno per una maggiore parità di diritti – ha detto – non è solo questione di giustizia, ma di un progresso per l'intera società.

Commenti anche da varie autorità federali

Anche varie autorità federali si sono pronunciate in occasione della Giornata odierna. L'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG), ad esempio, ha cinguettato che «il ruolo e l'autoconsapevolezza della donna in agricoltura sono cambiati: dal 2012 la quota di donne a capo di un'azienda è aumentata dal 5 al 9%».

Dal canto loro i sindacati hanno invitato le donne a partecipare ad azioni di strada. Unia, Syna e Syndicom, tra gli altri, hanno chiesto «rispetto, più stipendio, più tempo». Per tutto il giorno in numerose città della Svizzera sono previste iniziative.

La richiesta dei movimenti dei lavoratori di una remunerazione più elevata non è immotivata, come dimostra uno studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), secondo cui in materia di parità di diritti sul lavoro la Svizzera ha perso sei posti nella graduatoria internazionale, scendendo al ventesimo rango su un totale di 33 paesi considerati.

Intanto la sezione vodese del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD/SSP) ha rilanciato oggi la sua campagna «#encolèretantquilfaudra» ("arrabbiate tutto il tempo che occorre"). Le insegnanti e gli insegnanti solidali con le loro colleghe donne – della scuola dell'obbligo e di quella superiore – erano invitati a vestirsi di rosso per dire basta alle disparità nelle scuole e altrove. Tale azione si ripeterà ogni mercoledì almeno fino al 14 giugno, giornata nazionale dello sciopero delle donne.