Tendenza da invertire Per il PPD il 2020 sarà l'anno delle riforme interne

ATS

15.2.2020 - 11:50

Il presidente del PPD Gerhard Pfister all'assemblea dei delegati di Frauenfeld (TG)
Il presidente del PPD Gerhard Pfister all'assemblea dei delegati di Frauenfeld (TG)
Source: KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

Il presidente del PPD Gerhard Pfister vuole ricandidarsi alla guida del partito a giugno e restare in sella fino alle elezioni del 2023. All'assemblea dei delegati di Frauenfeld, il 57enne del canton Zugo ha inoltre ribadito il suo appoggio alla via bilaterale.

«Il PPD ha sempre sostenuto la via bilaterale e si è sempre impegnato per avere buoni rapporti con i nostri vicini», ha detto il presidente del partito ai delegati, ricordando l'appoggio al principio di un accordo quadro con l'Unione europea. Come in tutti i negoziati, ha aggiunto, la Svizzera «ha il diritto di essere ascoltata e di tracciare le sue linee rosse».

«Non ha senso metterci pressione da soli», ha sottolineato Pfister, augurandosi che l'iniziativa dell'UDC «per un'immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)«, in votazione il 17 maggio, venga respinta in modo chiaro e inequivocabile. Secondo il consigliere nazionale, chi vuole dare un ultimatum all'interno di una democrazia diretta non ha capito come funziona la Svizzera.

Il 2020 anno delle riforme interne

Il presidente del PPD è poi tornato sulle elezioni federali di autunno e sulla perdita – al secondo turno – dei due seggi del suo partito al Consiglio degli Stati, tra cui quello dell'ormai ex «senatore» ticinese Filippo Lombardi. «Le elezioni del 2019 hanno dimostrato ancora una volta in modo evidente che nessun partito è immune dall'avere anche solo presumibilmente seggi davvero sicuri».

Il 2020 sarà l'anno delle riforme interne, che secondo Pfister sono necessarie se il PPD vuole crescere come partito: «Dobbiamo invertire la tendenza», ha aggiunto. Zurigo, Berna, Vaud e Argovia occupano in totale 94 dei 200 seggi al Consiglio nazionale, ma il partito di Pfister in questi Cantoni ne occupa solo tre alla Camera bassa.

«Nel 2019 siamo rimasti stabili, ma nel 2023 dobbiamo guadagnare terreno», ha detto il 57enne, che oggi ha annunciato di volersi ricandidare per rimanere a capo del partito fino alle prossime elezioni federali.

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