Votazioni federali Nessun tetto ai premi di cassa malati, vince il «no» della Svizzera tedesca 

mc, ats

9.6.2024 - 17:12

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

La spesa per i premi di cassa malattia non sarà limitata a un massimo del 10% del reddito disponibile delle economie domestiche. Il 55,5% dei votanti a livello nazionale si è espresso contro la proposta, che è però stata accolta in Ticino con il 57,5% dei voti e nella Svizzera romanda.

9.6.2024 - 17:12

Gli ultimi sondaggi davano il sostegno alla proposta PS in calo, ma il risultato negativo è stato più netto delle previsioni. Tutti i cantoni germanofoni, ad eccezione di Basilea Città hanno respinto il testo.

Campioni del «no» sono stati Appenzello interno con l'80% di pareri contrari, Obvaldo (76,3%), Nidvaldo (74,1) e Svitto (72,3%). Appena sotto la soglia del 70% anche Appenzello esterno e urti. Nei Grigioni i no sono stati il 65,6%.

I cantoni latini invece hanno votato a favore con percentuali che vanno dal 72% del Giura al 52,3% del Vallese.

Iniziativa approvata in Ticino e nei Cantoni romandi, ma non ne resto della Svizzera
Iniziativa approvata in Ticino e nei Cantoni romandi, ma non ne resto della Svizzera
Keystone / ATS

Nuova iniziativa del PS per una cassa unica

Con il risultato odierno, l'esplosione dei premi di cassa malattia continuerà a gravare sulla popolazione e rimarrà la sua principale preoccupazione, ha affermato il PS annunciando che lancerà all'inizio del 2025 una nuova iniziativa per una cassa malattia unica.

L'approvazione della proposta nella Svizzera latina secondo Pierre-Yves Maillard (PS/VD) dimostra che è possibile fare progressi su questo tema. «La pseudo-competizione costosa e inefficiente tra le assicurazioni sanitarie private, che è in parte responsabile dell'esplosione dei premi, deve essere fermata ora», ha dichiarato la consigliera nazionale e co-presidente del gruppo parlamentare del PS Samira Marti (BL).

Il PS ha riconosciuto che l'iniziativa non ha convinto, soprattutto nella Svizzera tedesca, anche perché il controprogetto obbliga i cantoni ad aumentare le riduzioni dei premi. L'Unione sindacale svizzera (USS) ha chiesto quindi una rapida attuazione del controprogetto e annunciato che si batterà affinché i premi siano limitati al 10% in tutti i cantoni che hanno accettato l'iniziativi.

Il sindacato Unia ha sottolineato che lavoratori con redditi medi e bassi hanno meno per vivere oggi che nel 2016, al netto dei contributi obbligatori, e chiede quindi un aumento dei salari.

«Scelta responsabile»

Gli oppositori delle due iniziative lanciate dal PS e dal Centro sui premi e i costi della sanità hanno accolto il risultato di domenica in maniera pacata. Il co-presidente del comitato per il doppio «no», Cyril Aellen (PLR/GE), ha parlato di una vittoria «felice ma responsabile».

«Gli svizzeri sono preoccupati per i costi della sanità, ma tengono anche a un sistema di alta qualità, non a un sistema a due velocità», ha dichiarato il consigliere nazionale Aellen. Oggi, con il controprogetto sul tavolo, dobbiamo dare prova di discernimento e responsabilità».

La consigliera nazionale del PLR Regine Sauter (ZH), membro della Commissione della sicurezza sociale e la sanità (CSSS-N), sostiene che questa era la ricetta sbagliata. «Con conseguenze che ammontano a miliardi, l'iniziativa si è limitata a combattere i sintomi», ha detto. Sauter si è detta soddisfatta del netto «no» e ha parlato di «successo per la classe media».

La collega verde-liberale bernese Melanie Mettler, pure membro della CSSS-N, è consapevole che i premi di cassa malattia rappresentano un onere crescente per molte famiglie e ha affermato che il suo partito vuole affrontare alla radice lo sviluppo dei costi sanitari, invece di combattere i sintomi. «Dobbiamo ora fare in modo di adottare le misure che sono note da tempo e che possono essere attuate concretamente per ridurre i doppioni e i falsi incentivi nell'assistenza sanitaria e fermare così l'aumento dei premi».

Controprogetto in vigore

Il controprogetto indiretto adottato dal Parlamento entra in vigore automaticamente con la bocciatura dell'iniziativa e dovrebbe ridurre l'onere finanziario dei premi di assicurazione sanitaria per i cittadini nel breve e medio termine.

Prevede infatti che i cantoni versino un contributo minimo dal 3,5 al 7,5% dei costi dell'assicurazione di base obbligatoria per la riduzione dei premi. La controproposta comporta per loro costi aggiuntivi di circa 356 milioni di franchi, che potrebbero salire a 960 milioni di franchi entro il 2030.

I cantoni con costi sanitari elevati dovranno pagare di più per la riduzione dei premi rispetto a quelli con costi bassi. La quota federale invece rimarrà invariata.

La pressione rimane alta

A differenza del voto a favore della tredicesima AVS, la sinistra non ha presentato argomenti in merito ai costi generati dalla sua iniziativa. L'argomento faro degli oppositori era proprio quello dei costi: un'espansione delle riduzioni dei premi in linea con l'iniziativa sarebbe costata ai contribuenti da 3,5 a 5 miliardi di franchi all'anno e avrebbe potuto essere finanziata solo attraverso un aumento delle imposte, hanno affermato durante la campagna.

In attesa dell'entrata in vigore del controprogetto, è già previsto un nuovo aumento dei premi. Il portale di confronto Comparis prevede che cresceranno in media del 6% nel 2025, ma in alcuni cantoni e regioni, i premi potrebbero addirittura aumentare di oltre il 10%.

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