PandemiaScuole chiuse? «La didattica a distanza deve essere l'ultima ratio»
kut, ats
21.1.2021 - 10:03
La presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), la zurighese Silvia Steiner, mette in guardia da un'introduzione precipitosa della didattica a distanza.
«Il passaggio alla didattica a distanza deve essere vista come ultima ratio», ha affermato in un'intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo CH Media.
La chiusura delle scuole ha conseguenze di vasta portata sulla salute e sulle chance di istruzione dei bambini e giovani, ha avvertito in un'altra intervista rilasciata al «Tages-Anzeiger» di oggi. Molte famiglie, ha aggiunto, si ritrovano in difficoltà.
Tutto sommato la Svizzera è attualmente in una situazione abbastanza buona se si guardano gli attuali dati sulla diffusione del coronavirus, ha sostenuto la Steiner.
«Le infezioni scendono, il tasso di riproduzione nel canton Zurigo è dello 0,7% circa», ha spiegato nei confronti di «CH Media». Il passaggio alla sola didattica a distanza a livello secondario II a Zurigo è quindi esclusa, ha aggiunto parlando con il «Tages-Anzeiger».
Per i problemi locali servono soluzioni locali
I piani di protezione contro il Covid-19 nelle scuole sono stati sviluppati costantemente anche in passato e si situano ad un alto livello, ha sottolineato nell'intervista ai giornali di CH Media.
Per problemi locali servono soluzioni locali. «Per questo non avremo mai modelli identici dappertutto. Ciò che conta non è la via, ma il risultato alla fine di un percorso formativo», ha sottolineato la Steiner al «Tages-Anzeiger».
Quali misure aggiuntive la Svizzera potrebbe puntare all'estensione dell'obbligo di indossare la mascherina nelle scuole e a una migliore distribuzione, o anche una riduzione, dei flussi di alunni. «Se limitiamo il diritto all'istruzione dobbiamo chiederci (...) se l'utilità epidemiologica prevalga davvero», ha messo in guardia la presidente della CDPE nell'intervista ai giornali di CH Media.